Una serie importante di documenti affronta quasi simultaneamente l’attualissimo problema delle ondate di calore. Una circolare INL, così come un ottimo lavoro sviluppato in collaborazione fra INAIL, CNR - IBE, Azienda USL Toscana Centro, Azienda USL Toscana Sud Est, Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale Lazio e Consorzio LaMMA, cercano di circoscrivere il problema, e soprattutto di dare soluzioni concrete e attuabili sul momento.

Cosa tratta :

Il rischio da calore è un’ emergenza tipicamente estiva ma non si può considerare come un’emergenza imprevedibile perché rappresenta un rischio che si ripete ogni anno, all’ inizio dell’ estate. Il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/2008) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari” e quindi anche al rischio di danni da calore, l'esposizione a elevate temperature in assenza di misure idonee, specie nel caso di lavorazioni faticose e in assenza di adeguate pause di recupero, che, oltre a essere causa di malori, possono ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni.

INL :

Due note dell’ Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), l’ultima del 22 giugno 2022, n. 3783 (che però richiama la nota del 2 luglio 2021, n. 4639), ribadiscono la necessità di intervenire attivamente soprattutto nei comparti particolarmente esposti al rischio (attività all’ aperto, edilizia, agricoltura, e tutti coloro che sono impegnati in ambienti chiusi senza ventilazione adeguata).

E’ quindi evidente che Il personale ispettivo dell'INL, nel corso dell'attività ispettiva in materia di salute e sicurezza, nei settori di competenza previsti dall'art. 13 del d.lgs. n. 81/08, presterà particolare attenzione ai rischi derivanti peri lavoratori dall'innalzamento delle temperature ed alle misure adottate al fine di garantire l'incolumità dei lavoratori nel rispetto di quanto previsto dal Testo Unico Dl.gs 81/08, tenuto conto delle analisi effettuate e delle valutazioni dei rischi effettuati, della sorveglianza sanitaria, e delle indicazioni e delle linee guida inserite nel link qui sotto.

Appare infatti opportuno intensificare secondo INL; le attività di sensibilizzazione e verificare nel corso dell'attività di vigilanza, quali misure di prevenzione siano state previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio espositivo.

WORKLIMATE :

Da segnalare infine una serie di brochure sviluppate come già detto da una serie importante di enti pubblici (in sinergia tra loro), nell’ ambito del progetto WORKLIMATE sempre sul focus del rischio calore,  e con attività di ricerca su :

·       sugli effetti dello stress termico ambientale,

·       sulle patologie da calore,

·       sui fattori che contribuiscono alla insorgenza di patologie,

·       sulle varie raccomandazioni da seguire una volta intervenuto il periodo più critico e7O le patologie

·       sulle varie pianificazioni di interventi aziendali di prevenzione,

Il documento più importante, anche perché di fatto riassume tutte gli altri,  è la brochure con il titolo “Decalogo per la prevenzione delle patologie da calore nei luoghi di lavoro – informativa per i datori di lavoro” che fornisce dieci raccomandazioni mirate ad effettuare una serie di interventi in materia di prevenzione. Il decalogo a cui si rimanda in allegato, si riassume nelle dieci raccomandazioni più efficaci :

1.     Designare una persona che sovrintenda al piano di sorveglianza per la prevenzione degli effetti dello stress da caldo sulla salute e sulla sicurezza e l’adeguata risposta

2.     Identificazione dei pericoli e valutazione del rischio

3.     Formazione

4.     Strategie di prevenzione e protezioni individuali per i lavoratori

5.     Riorganizzazione dei turni di lavoro

6.     Rendere disponibili e accessibili aree ombreggiate per le pause

7.     Favorire l’acclimatazione dei lavoratori

8.     Realizzazione del “sistema del compagno”

9.     Pianificazione e risposta alle emergenze

10.  Misure specifiche per i luoghi di lavoro in ambienti chiusi

 

Link :

https://www.salute.gov.it/P.ortale/caldo/homeCaldo.j§P.),

https://www.portaleagentifisici.it/fo_microclima_index.phplg=IT

https://www.worklimate.it

http://www.inrs.fr/INRS-PUB/inrs01.nsf/inrs01_catalog_view_view/24B79FED64472B82C1256E910059ADA7/$FILE/print.html

 

Quando entra in vigore :

Occorre tener presente che il rischio è sempre più elevato quando il fisico non ha avuto il tempo di

acclimatarsi al caldo; l’acclimatamento completo richiede dagli 8 ai 12 giorni e scompare dopo 8 giorni. E’ quindi evidente che il rischio è più elevato nel caso di “ondate di calore”, soprattutto quando queste si verificano a fine primavera o all’inizio dell’estate. Il rischio può essere aggravato anche da uno scarso riposo notturno dovuto all’alta temperatura.

 

Indicazioni operative :

Organizzare innanzitutto il lavoro in modo da minimizzare il rischio:

·       Variare l’orario di lavoro per sfruttare le ore meno calde, programmando i lavori più pesanti

·       nelle ore più fresche;

-       Effettuare una rotazione nel turno fra i lavoratori esposti;

·       Programmare in modo che si lavori sempre nelle zone meno esposte al sole;

·       Evitare lavori isolati permettendo un reciproco controllo.


Prevenzione :

·       Informare i lavoratori sui possibili problemi di salute causati dal calore perché possano riconoscerli e difendersi, senza sottovalutare il rischio.

·       Seguire le prescrizioni e le limitazioni del medico competente che ha effettuato la sorveglianza sanitaria, in relazione all’idoneità sul rischio specifico

·       Usare abiti leggeri di colore chiaro in tessuto traspirante e copricapo

·       Prevedere pause durante il turno lavorativo in un luogo fresco, con durata variabile in rapporto al clima e alla attività fisica del lavoro; i lavoratori devono essere invitati a rispettarle e non devono essere lasciate solo alla libera decisione del lavoratore (per es.: quando ti senti stanco ti puoi fermare).

·       Rinfrescarsi bagnandosi con acqua fresca

·       Bere acqua fresca (non ghiacciata) e sali minerali per recuperare i liquidi e persi con la sudorazione che in queste condizioni climatiche possono raggiungere anche più di 1 litro di sudore ogni ora. Bisogna quindi bere molto anche indipendentemente dallo stimolo della sete.

·       Non bere assolutamente alcolici

·       Evitare il fumo di tabacco.

·       Preferire pasti leggeri, facili da digerire privilegiando la pasta, la frutta e la verdura e limitando carni e insaccati.