L'Assonime, con un propria circolare in risposta all'OIC, ha reso noto che non è necessario attualizzare il TFR dato che l'andamento attuale dei tassi rende inutile questo pesante adempimento. Più precisamente la guida OIC considera il TFR quale beneficio successivo al rapporto di lavoor inquadrabile come piano a benefici definiti. Ciò comporta la necessità di calcolare l'ammontare già maturato proiettando lo stesso ne lfuturo per stimare l'ammontare che risuletrà da apgare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro. Importo che poi dovrà essere attualizzato. L'Assonime invece ritiene che possa essere accolta anche una diversa qualificazione del TFR. Quest'ultimo infatti potrebbe essere inquadrato tra i piani a contributi definiti, dato che la sua entità per la parte maturata in un determinato esercizio non è influenzata dagli sviluppi futuri dei salari. Ciò in quanto considerando i tassi di interesse e di inflazione attuali un'eventuale attualizzazione potrebbe non risultare rilevante tanto da far si che il costo sostenuto dall'azienda potrebbe risultare superiore ai benefici che ne deriverebbero agli utilizzatori del bilancio.