Attività in ambienti sospetti di inquinamento: possibile il lavoro intermittente
A cura della redazione

Il Ministero del Lavoro, con la risposta all’interpello n. 6 del 24 marzo 2015, ha precisato che è possibile attivare rapporti di lavoro intermittente ai fini dello svolgimento di attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, fermo restando il rispetto delle altre condizioni di legge e, in particolare, il possesso da parte del lavoratore di un’esperienza almeno triennale maturata in tale ambito.
Detta possibilità risulterebbe ammessa in presenza dei requisiti anagrafici o oggettivi richiesti dall’art. 34 del D.Lgs. 276/2003 ovvero, laddove nella fattispecie concreta si tratti effettivamente di personale che svolge funzioni di sorvegliante che non partecipa materialmente al lavoro, in virtù del richiamo di cui al n. 11 della tabella allegata al RD 2657/1923.
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