Contratti a termine: prorogate al 2026 le causali individuali
A cura della redazione

E' stata pubblicata, sulla Gazzetta Ufficiale n. 184 del 9 agosto 2025, la legge 118/2025, di conversione del D.L. 95/2025, meglio noto come Decreto Economia, che, rispetto al testo originario, prevede novità sulle causali da apporre al contratto a termine.
Più precisamente, il nuovo comma 6-bis dell’art. 14 del D.L. 95/2025 differisce, dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2026, la disposizione transitoria contenuta nell’art. 19, c. 1, lett. b) del D.Lgs. 81/2015 secondo cui il contratto a termine può avere una durata superiore a 12 mesi, ma comunque non eccedente i 24 mesi, in assenza delle previsioni dei contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti.
Tale disposizione era già stata oggetto di intervento da parte dell’art. 14, c. 3, del D.L. 202/2024 che aveva prorogato la sua validità dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025.
Restano confermate le altre causali previste dal citato art. 19 del D.Lgs. 81/2015 che legittimano la stipula di un contratto a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi (e comunque non eccedente i 24 mesi): nei casi previsti dai contratti collettivi di cui all’art. 51 del medesimo Decreto legislativo e per la sostituzione di altri lavoratori.
Si coglie l’occasione per ricordare che l’art. 51 predetto fa riferimento ai contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e ai contratti collettivi aziendali stipulati dalle rappresentanze sindacali aziendali delle suddette associazioni ovvero dalla rappresentanza sindacale unitaria.
Vengono confermate le altre novità già presenti nel DL 95/2025 relative agli incentivi alle lavoratrici madri e al contributo per gli alloggi nel settore turismo.
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