La Corte di Giustizia UE, in merito alla causa C-475/03, ha deciso che l'Irap è compatibile con l'Iva e quindi non va abolita. Più precisamente secondo i giudici europei l'imposta regionale sulle attività produttive presenta caratteristiche che la differenziano dall'Iva e non può essere ritenuta un'imposta sulla cifra d'affari. La sentenza ribalta quindi le conclusioni che lo scorso marzo aveva preso l'avvocato generale della Corte, che aveva, invece, sostenuto l'incompatibilità dell'imposta regionale. Se fosse passata quest'ultima tesi, l'Irap sarebbe stata dichiarata illegittima e il Governo italiano sarebbe stato chiamato ad abolirla o a cambiarla radicalmente. Ciò avrebbe causato un nuovo buco nel bilancio dello Stato, almeno di 35 miliardi di euro, ossia l'attuale gettito della tassa regionale sulle attività produttive. Senza contare, poi, la questione dei rimborsi, visto che i ricorsi presentati contro l'Irap sono stati oltre 140.000, col rischio per lo Stato di dover ridare indietro oltre 100 miliardi di euro. Grazie alla decisione dei giudici europei, invece, l'Italia ora non e' piu' obbligata a modificare la tassa.