DL liberalizzazioni: niente più tariffe per le attività professionali
A cura della redazione

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 11 del 20 gennaio 2011, ha approvato il c.d. decreto legge liberalizzazioni, che tra le diverse misure prevede anche interventi in materia di libere professioni e semplificazioni procedurali nell’avvio dell’impresa.
Le principali novità che interessano il mondo del lavoro sono di seguito riassunte.
Viene disposta l’abrogazione dei limiti numerici, delle autorizzazioni, delle licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso, per l’avvio di un’attività economica, non giustificati da un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario. Rimangono però esclusi da questa semplificazione: il trasporto di persone e cose su autoveicoli non di linea, i servizi finanziari e di comunicazione (art. 5 DLgs 59/2010) e le attività specificamente sottoposte a regolazione e vigilanza di apposita Autorità indipendente.
Il pacchetto di riforme strutturali per la crescita prevede anche un piano di rateazione dei debiti tributari, con rate inizialmente basse e progressivamente crescenti. Viene previsto, inoltre, che in caso di dilazione del pagamento non si proceda ad iscrizione ipotecaria, salvo che il debitore sia moroso per due rate consecutive. La permanenza dell'ipoteca accesa sui beni immobili del debitore d'imposta, infatti, impedisce a quest’ultimo, ancorché in regola con i pagamenti, di accedere al sistema bancario per alimentare attività industriali o commerciali.
Novità si registrano anche nella procedura di accesso dei giovani alla costituzione di società a responsabilità limitata. E’ stato in particolare inserito nel codice civile l’art. 2463-bis, che riconosce a favore dei soggetti con età inferiore a 35 anni la possibilità di avviare una società semplificata a responsabilità limitata, sottoposta ad un regime agevolato sia per quanto riguarda l’ammontare del capitale (minimo di un euro) che le formalità di costituzione.
Vengono rafforzati gli strumenti di tutela a favore delle imprese di minori dimensioni, estendendo anche alle microimprese (con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro) le tutele attualmente previste dal codice del Consumo in favore delle sole persone fisiche.
L’intervento più atteso dai consulenti del lavoro e dagli altri professionisti consiste nell’abrogazione delle tariffe professionali e degli obblighi del professionista. Il compenso per le prestazioni professionali viene pattuito per iscritto al momento del conferimento dell’incarico professionale. Al cliente è data facoltà di chiedere un preventivo. Il professionista deve rendere noto al cliente il grado di complessità dell’incarico, fornendo tutte le informazioni utili circa gli oneri ipotizzabili dal momento del conferimento alla conclusione dell’incarico e deve altresì indicare i dati della polizza assicurativa per i danni provocati nell’esercizio dell’attività professionale.
Sempre in merito alle attività professionali viene introdotta la possibilità di prevedere, nei rispettivi statuti e regolamenti, che lo studente possa svolgere il tirocinio o la pratica, finalizzati all’iscrizione negli albi, nel corso dell’ultimo biennio di studi per il conseguimento del diploma di laurea specialistica o magistrale. Il tirocinio o la pratica sono equiparati a quelli previsti per l’iscrizione agli albi professionali.
Infine viene estesa ai liberi professionisti la possibilità di partecipare al patrimonio dei confidi. La disposizione è finalizzata ad integrare il comma 7 dell’art. 39 del DL n. 201/2011, che prevede che al capitale sociale dei confidi e delle banche possano partecipare imprese non finanziarie di grandi dimensioni, con la previsione della possibilità anche per i liberi professionisti di poter partecipare al capitale sociale con i medesimi limiti societari previsti per i predetti enti.
Riproduzione riservata ©