È stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 39 del 15 febbraio 2013, il D.Lgs. n. 13/2013 per la “definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della L. 28 giugno 2012, n. 92”.
In particolare, il decreto prevede che una serie di enti c.d. titolati (soggetti pubblici e privati in possesso di autorizzazione o accreditamento regionale) possano certificare le competenze delle persone, attingendo ad un repertorio pubblico in cui dovrebbero essere elencate tutte le competenze possibili.
Il provvedimento definisce, quindi, la nozione di apprendimento, nelle sue variabili:
a) “apprendimento permanente”, inteso come qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale;
b) “apprendimento formale”, inteso come apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari;
c) “apprendimento non formale”, inteso come apprendimento caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati alla lettera b), in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese;
d) “apprendimento informale”, inteso come apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero.