Flussi extraUE: al via la ripartizione territoriale delle quote stagionali
A cura della redazione

Il Ministero del lavoro, con la circolare 26/03/2013 n. prot. 1998, facendo seguito alla nota congiunta con il Ministero dell’interno del 19/03/2013, ha provveduto a ripartire tra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano le 30.000 quote fissate dal DPCM 15/02/2013 (G.U. 71/2013) e destinate ai flussi di ingresso dei lavoratori non comunitari stagionali.
Delle 30.000 quote fissate per il 2013 dal DPCM 15/02/2013, 15.000 quote sono state attribuite alle DTL e destinate all’ottenimento del permesso di soggiorno stagionale. Le Regioni o Province che hanno ottenuto il maggior numero di quote sono state: Campania (1.165), Emilia Romagna (2.540), Lazio (1.050) Piemonte (1.045), Veneto (2.300) e Provincia autonoma di Trento (1.920).
Sono poi state ripartite tra le Regioni e le Province autonome tutte le 5.000 quote destinate al lavoro stagionale pluriennale, al fine di incentivare l’utilizzo di questa procedura da parte dei datori di lavoro.
Le Regioni che hanno manifestato maggiore necessità sono state: Veneto 820 quote, Sicilia 375, Piemonte 420, Campania 410, Emilia Romagna 870 e Lazio 500.
Non vengono invece ripartite le restanti 10.000 quote che rimangono a disposizione della Direzione generale del Ministero del lavoro. Questa provvederà al loro riparto a seguito di eventuali fabbisogni locali che si rivelassero superiori alle quote disponibili a livello provinciale.
Il Ministero del lavoro ha colto l’occasione anche per precisare che sono state avviate le pratiche di chiusura dei flussi stagionali del 2011 (fissati con il DPCM 17/02/2011). In sostanza le quote assegnate alle DTL e non impegnate entro il 30 aprile 2013 verranno azzerate. Le quote invece già impegnate o che al termine dei procedimenti presso gli Sportelli Unici per l’immigrazione dovessero risultare non utilizzate a livello provinciale (ad esempio perché le istanze sono state rigettate a seguito dell’accertamento di motivi ostativi al rilascio dei nulla osta oppure perché il datore di lavoro ha manifestato la volontà di voler rinunciare a proseguire la procedura) dovranno essere restituite alla Direzione generale del Ministero del lavoro.
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