In G.U. il DPCM che disciplina l’APE volontaria
A cura della redazione

Sulla G.U. n. 243/2017 è stato pubblicato il DPCM 4/09/2017 n.150 che, attuando la Legge 232/2016, consente a chi ha almeno 63 anni di età di richiedere l’anticipazione del trattamento pensionistico di vecchiaia, attraverso un finanziamento concesso dalle banche che dovrà essere restituito in 12 rate mensili, per 20 anni, trattenute sulla pensione.
Per accedere al beneficio è necessario che il diritto alla pensione di vecchiaia maturi entro 3 anni e 7 mesi e risultino almeno 20 anni di contributi versati.
Inoltre la pensione di vecchiaia, al netto della rata di ammortamento dell’APE non deve risultare inferiore a 1,4 volte il minimo INPS.
In ogni caso per la piena operatività è necessaria la stipula dell’accordo quadro con l’ABI, al fine di definire i costi (in particolare il tasso di interesse da applicarsi all'importo anticipato) e le modalità del prestito, e quello con l'ANIA che disciplinerà l’assicurazione in caso di premorienza, fissando le quote del premio.
A queste si dovranno aggiungere anche le istruzioni operative INPS che illustreranno gli adempimenti che i soggetti interessati dovranno seguire per accedere all’APE.
In ogni caso il DPCM prevede già che il lavoratore debba prima richiedere on line all'INPS la certificazione del diritto all'APE. L'istituto previdenziale verifica la sussistenza dei requisiti ed in caso di esito positivo indica l'importo minimo e massimo dell'APE richiedibile. A questo punto il lavoratore chiederà all'INPS con la procedura on line l'APE indicando la banca e l'istituto assicurativo che erogheranno il prestito e la polizza vita.
Banca e assicurazione invieranno quindi i documenti al lavoratore e all'INPS. Entro i successivi 30 giorni verrà erogato il prestito con cadenza mensile.
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