L’INPGI, con un comunicato del 15/07/2011, ha reso noto che il Consiglio di amministrazione ha provveduto all’unanimità ad approvare la riforma previdenziale che tra le diverse novità prevede l’aumento contributivo a carico delle aziende di tre punti percentuali nell’arco di cinque anni, tra il 2012 e il 2016.
Inoltre l’età pensionabile delle donne sarà aumentata progressivamente a 65 anni nell’arco di dieci anni, tra il 2012 e il 2021. Gli sgravi contributivi, solo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, saranno del 60% per tre anni, con una riduzione del 12% del costo del lavoro.
In sostanza, l’aliquota contributiva IVS a carico delle aziende, attualmente pari al 20,28%, salirà di un punto dal 1/1/2012 arrivando al 21,28%. Un secondo punto percentuale di aumento decorrerà dal 1/1/2014 quando l’aliquota salirà al 22,28%. Il terzo punto, a partire dal 1/1/2016, porterà l’aliquota al 23,28%, mentre resterà inalterata l’aliquota a carico dei dipendenti, pari all’8,69%.
L’aumento dell’età pensionabile per le donne sarà graduale: 61 anni dal 1/7/2012 e fino al 2014, 62 anni dal 1/1/2015, 63 anni dal 1/1/2017, 64 anni dal 1/1/2019 e 65 anni dal 1/1/2021, quando la riforma andrà a regime. Le giornaliste che vorranno andare in pensione comunque a 60 anni potranno farlo e, nel periodo transitorio fino al 2020, avranno penalizzazioni ridotte: per esempio, una penalizzazione del 2,3% nel caso in cui il pensionamento avvenga con un anno d’anticipo.
Gli sgravi contributivi del 60% per tre anni saranno a favore delle aziende, non in stato di crisi, per le assunzioni a tempo indeterminato, da praticante a caposervizio: l’aliquota IVS scenderà così da oltre il 20% a poco più dell’8%.