Il direttore generale di un'azienda è lavoratore subordinato quando nell'attività di gestione si attiene alle decisioni del Consiglio di Amministrazione (Cass. 26/09/2005 n.18759). Infatti la Suprema Corte ha condiviso la decisione presa dai giudici di secondo grado che hanno ritenuto la sussistenza del rapporto di lavoro subordinato. In particolare il Tribunale, premesso che è pacifica la compatibilità del ruolo di consigliere o amministratore di una società con quello di lavoro subordianto, sia pure con mansioni dirigenziali, ha evidenziato che al direttore erano stati affidati tutti i poteri necessari alla gestione tecnica e amministrativa della società, che quotidianamente impartiva istruzioni ai dipendenti e che era assoggettato alle direttive della società in quanto riferiva al Consiglio di amministrazione delle problematiche più complesse. Il consiglio assumeva tutte le decisioni finali e definiva i programmi di attuazione della gestione oltre a ratificare l'operato del direttore.