L’INPS, con il messaggio 21/06/2016 n.2758, ha precisato che il figlio studente a carico del pensionato, ha diritto alla pensione ai superstiti, nel caso in cui intervenga la morte di quest’ultimo nel periodo compreso tra il completamento del secondo ciclo di istruzione e l’iscrizione all’università, nonché tra il completamento del corso di laurea triennale e l’iscrizione al corso di laurea specialistica.

Infatti durante questo periodo di vacatio studii viene conservato lo status soggettivo di studente con il conseguente diritto a percepire la quota di pensione ai superstiti riconosciuta in suo favore, a condizione che l’iscrizione al corso di studi successivo avvenga senza soluzione di continuità, entro la prima scadenza utile prevista dal piano di studi di nuova iscrizione.

Diversamente, in caso di morte del pensionato in un periodo compreso tra cicli di studio diversi da quelli citati il figlio superstite non matura il diritto alla pensione ai superstiti.

Inoltre, nel caso in cui il figlio studente stia già fruendo della pensione ai superstiti, mantiene il diritto alla percezione del trattamento pensionistico durante il periodo di vacatio studii sopra indicato. Invece nei periodi compresi tra cicli di studio diversi la pensione viene sospesa.

Il trattamento pensionistico viene riconosciuto al figlio studente anche quando alla data di morte del pensionato, il giovane stia prestando lavoro retribuito dal quale derivi un reddito annuo inferiore al trattamento minimo annuo di pensione previsto dall’assicurazione generale obbligatoria maggiorato del 30% e riparametrato al periodo di svolgimento dell’attività lavorativa.

Diversamente, il figlio superstite che, alla data della morte del pensionato, presti lavoro retribuito dal quale derivi un reddito superiore a quello sopra indicato, non ha diritto alla pensione ai superstiti.

In caso di superamento del limite reddituale citato, dopo la liquidazione della pensione ai superstiti, il trattamento pensionistico verrà revocato e l’INPS procederà al recupero delle somme indebitamente corrisposte.