Sulla G.U. n. 223/2025 è stata pubblicata la Legge n. 132 del 23 settembre 2025 che all’art. 11 disciplina l’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno del mondo del lavoro.

In particolare, secondo la norma, l’intelligenza artificiale ha la finalità di migliorare le condizioni di lavoro, salvaguardare l’integrità psico-fisica dei lavoratori e incrementare le prestazioni lavorative e la produttività delle persone.

Il ricorso a sistemi di IA non può ledere i diritti inviolabili della dignità umana e della riservatezza dei dati personali.

A tal riguardo l’impiego della nuova tecnologia deve possedere i caratteri della sicurezza, dell’affidabilità e della trasparenza. La norma prevede che il datore sia tenuto a fornire al lavoratore un’informativa trasparente sugli ambiti di impiego di sistemi di IA, secondo le modalità previste dall’art. 1-bis del Dlgs 152/1997 (recante l’informativa sull’utilizzo dei sistemi decisionali o di monitoraggio integralmente automatizzati).

Inoltre, la disposizione prescrive che, durante i suddetti impieghi dell’IA, occorre garantire i diritti inviolabili degli individui, evitando forme di discriminazione fondate sul sesso, sull’età, delle origini etniche, del credo religioso, dell’orientamento sessuale, delle opinioni politiche e sulle condizioni personali, sociali ed economiche, anche alla luce di quanto prescritto dal diritto europeo. A tal riguardo il Dossier di accompagnamento della Legge n.132/2025 rimanda al Considerando n. 57 del Regolamento UE.

Merita di essere evidenziato anche l’art. 12 che istituisce presso il Ministero del lavoro l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro al fine di definire una strategia sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo, monitorare l’impatto sul mercato del lavoro, identificare i settori lavorativi maggiormente interessati dall’avvento dell’intelligenza artificiale e promuovere la formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro in materia di intelligenza artificiale.

La Legge n. 132/2025 interviene con l'art. 22 anche sul regime fiscale agevolato per i lavoratori impatriati.