Il welfare aziendale favorisce la dinamica occupazionale
A cura della redazione

E’ risaputo che il capitale umano per un’azienda è ritenuto un vanto e una vera ricchezza. Una richezza che va amministrata, tutelata e preservata per un conseguimento di obbiettivi sempre ambiziosi e per rimanere validi e riconosciuti attori sul proprio mercato di riferimento.
Spesso la leva di un’offerta di un welfare aziendale più performante è utilizzata da aziende competitors per riuscire a “strappare” professionalità, particolari specializzazioni e competenze preziose. Pertanto un buon mantenimento delle risorse, sopratutto le più virtuose, passa anche dalla relazione tra welfare aziendale ed occupazione, dove le aziende più interessate ed impegnate nel welfare risultano essere mediamente le più grandi e strutturate, con un numero medio di addetti che supera di poco le 500 unità. Il livello di welfare aziendale è quindi fortemente correlato alla dimensione aziendale, in quanto si innescano inevitabili economie di scala nella creazione e gestione dei servizi erogati ai lavoratori.
Tra i benefici diretti che il welfare aziendale genera è corretto affermare pertanto che ne giova anche l’aspetto occupazionale sia da un punto di vista di mantenimento che di attrazione per nuove assunzioni, arrivando ad una fidelizzazione dell’intera compagine lavorativa.
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