In G.U. la legge di conversione del decreto sulla spending review
A cura della redazione

Sulla G.U. 189/2012 è stata pubblicata la legge 135/2012 che ha convertito il DL 95/2012 meglio noto come decreto sulla spending review che tra le diverse disposizioni prevede anche modifiche alla disciplina sulle addizionali regionali.
Più precisamente le Regioni impegnate in piani di rientro dal deficit sanitario potranno alzare fino al 2,33% dal 2013 (anziché dal 2014) l’aliquota dell’addizionale Irpef. Detta misura si ottiene sommando all’aliquota base nazionale pari all’1,23% la maggiorazione (prevista dal DLgs 68/2012) pari all’1,1%. A dire il vero quest’ultimo incremento, previsto dal decreto sul federalismo fiscale, trova applicazione in via generale a decorrere dal 2014, ma il decreto sulla spending review ha riconosciuto alle sole Regioni impegnate con i piani di rientro dai disavanzi sanitari di anticiparlo al 2013. Le regioni interessate sono: Piemonte, Abruzzo, Lazio, Puglia, Basilicata, Molise, Campania e Calabria.
La pressione fiscale in queste Regioni può èssere maggiore se le stesse decidessero di incrementare la misura dell’addizionale con l’ulteriore 0,3% (aumento automatico), previsto dalla L. 191/2009, nel caso in cui i risparmi di spesa determinati dai piani di rientro non siano sufficienti a coprire il disavanzo, portando così l’aliquota al 2,63% (1,23% + 1,1% + 0,3%).
In tutte le altre Regioni invece, gli incrementi fino al 2,33% potranno scattare solo dal 2014 in base a quanto stabilito dal decreto sul federalismo fiscale.
Di particolare interesse è anche la disposizione che incrementa il numero dei lavoratori esodati con altre 55 mila unità che si vanno ad aggiungere alle 65 mila originariamente previste. In sostanza si tratta dei lavoratori di aziende che hanno stipulato in sede governativa entro il 2011 accordi finalizzati alla gestione delle eccedenze di personale. Questi potranno accedere alla pensione con le vecchie regole a condizione che maturino i requisiti entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità.
Infine merita di essere segnalato uno speciale credito d’imposta riconosciuto per la ricostruzione ai soggetti danneggiati dal sisma dell’Emilia Romagna del mese di maggio 2012. In sostanza le predette aziende anzichè fruire dei contributi per la ricostruzione richiedono finanziamenti agevolati alle imprese del credito. In questo modo le aziende maturano un credito d’imposta fruibile solo in compensazione, in misura pari, per ciascuna scadenza di rimborso, all’importo ottenuto sommando al capitale gli interessi dovuti. Il credito d’imposta è un’ulteriore forma di aiuto che va ad aggiungersi agli altri incentivi già previsti dal legislatore ai soggetti residenti o operanti nelle zone terremotate.
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