La Legge di Bilancio 2020 non riduce la pressione fiscale sulle piccole imprese
A cura della redazione

La Confartigianato sul proprio sito internet affronta la bozza della Legge di Bilancio 2020 attualmente in discussione in Parlamento e boccia l’abrogazione delle disposizioni che prevedono la tassazione ad imposta sostitutiva del 20% per soggetti con ricavi o compensi compresi tra 65.000 e 100.000 euro che avrebbe dovuto entrare in vigore dal 1° gennaio 2020.
Inoltre rileva la mancata semplificazione degli adempimenti, tanto più necessaria in considerazione degli obblighi di fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi e, più in generale, del crescente utilizzo delle tecnologie digitali e del processo di comunicazione telematica dei dati e delle informazioni da parte delle imprese nei confronti del fisco.
In tema di incentivi, Confartigianato apprezza la proroga per il 2020 delle agevolazioni fiscali per il ‘sistema casa’, ma ritiene indispensabile renderle strutturali e stabili almeno per tre anni, per consentire a imprese e cittadini la corretta pianificazione degli investimenti.
Giudizio altrettanto positivo viene espresso sulla riproposizione degli incentivi a ricerca e sviluppo, sulle proroghe dei crediti d’imposta per gli investimenti nel Sud e nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma, sulla proroga del credito di imposta per la formazione 4.0, accompagnata dalla conferma delle graduazioni a favore delle piccole e medie imprese. Su quest’ultimo fronte, tuttavia, ritiene necessario prevedere un sostegno dedicato alla formazione nel settore delle tecnologie abilitanti del Piano Nazionale Impresa 4.0 per gli imprenditori nell’area delle MPMI, secondo il modello della deducibilità delle spese di formazione e formazione permanente.
Infine Confartigianato valuta positivamente anche la proroga dell’iper ammortamento per i beni materiali tecnologici e del super ammortamento. Ma anche a questo proposito, sottolinea la necessità di garantire un respiro pluriennale alle disposizioni, funzionale ad una consapevole programmazione degli investimenti da parte di micro e piccole imprese. Sollecita, inoltre, l’ampliamento dell’ambito del credito d’imposta per la ricerca, prevedendo un sostegno anche alle attività di innovazione di processo e di prodotto.
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