L'Unione Europea, ha adottato il 24 maggio 2002 una nuova direttiva, modificativa della 76/207/CEE, in merito all'attuazione del principio di parità di trattamento tra uomini e donne relativo all'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionale e condizioni di lavoro. Riportiamo in sintesi le principali novità: - vengono introdotte chiare definizioni delle situazioni da considerarsi vietate in quanto pregiudizievoli alla parità di trattamento. A tal fine si ricorda: per discriminazione diretta si intende la situazione nella quale una persona è trattata meno favorevolmente in base al sesso di quanto sia stata o sarebbe trattata un'altra in una situazione analoga; mentre per discriminazione indiretta si intende la situazione nella quale una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutri possono mettere in una situazione di particolare svantaggio le persone per un determinato sesso, rispetto a quelle di segno opposto. Resta in ogni caso salva la situazione in cui detta disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari. - non vi deve essere discriminazione diretta o indiretta in base al sesso nei settori pubblico o privato, compresi gli enti di diritto pubblico, relativamente: alle condizioni d'accesso all'occupazione e al lavoro, sia dipendente sia autonomo; all'accesso a tutti i tipi e livelli di orientamento e formazione professionale, perfezionamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini professionali; all'occupazione e alle condizioni di lavoro, comprese le condizioni di licenziamento e la retribuzione; all'affiliazione e all'attività in un'organizzazione di lavoratori o datori di lavoro, oltre alle prestazioni da esse erogate. - devono considerarsi abrogate tutte le disposizioni legislative, regolamentari, amministrative, comprese quelle contenute nei contratti collettivi, nei regolamenti interni delle aziende o nei regolamenti di lavoro autonomo, contrarie al principio di parità del trattamento. - gli Stati membri hanno tempo tre anni dall'entrata in vigore della direttiva UE per conformarsi alle nuove linee guida dell'Unione europea.