Piano di avviamento delle cooperative di nuova costituzione
A cura della redazione

Il Ministero del Lavoro, con l'interpello n. 71 del 12 ottobre 2009, ha risposto all'Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro (ANCL) in merito ai piani di avviamento nelle cooperative di nuova costituzione.
L'art. 6, comma 1, lett. f), della L. n. 142/2001 prevede che "al fine di promuovere nuova imprenditorialità, nelle cooperative di nuova costituzione, [è prevista] la facoltà per l'assemblea della cooperativa di deliberare un piano d'avviamento alle condizioni e secondo le modalità stabilite in accordi collettivi tra le associazioni nazionali del movimento cooperativo e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative".
Stante la mancata definizione negli accordi collettivi nazionali delle modalità necessarie alla adozione dei piani di avviamento, l'ANCL ha chiesto se sia possibile per le assemblee delle cooperative di nuova costituzione, deliberare il piano di avviamento.
Al quesito il Ministero ha risposto negativamente, sostenendo che "pur tenendo conto della mancata attuazione della norma suddetta nella parte in cui prevede la definizione delle modalità relative ai piani di avviamento in accordi collettivi, non sembra sussistano spazi interpretativi per consentire alle società cooperative di deliberare tali piani di avviamento in assenza delle previsioni fissate ai sensi dell'art. 6, comma 1, lettera f), della L. n. 142/2001".
Con la stessa risposta il Ministero ha precisato che, a stipulare gli accordi di definizione dei piani di avviamento devono essere le associazioni nazionali del movimento cooperativo o le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative.
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