Sicuramente il welfare aziendale nel futuro dovrà tornare ai suoi fondamentali, ovvero: l’assistenza, il reddito, la salute, la previdenza e la sicurezza. Un rigenerato welfare aziendale dovrà passare per un’attività ristrutturata nella prevenzione e gestione della sicurezza più organizzata su interventi eccezionali che questa pandemia ha fatto emergere. Nuove procedure, controlli e rimodulazione della privacy in coordinamento con una sicurezza della collettività. Le imprese più grandi e le più virtuose si stanno già orientando a questo e l’auspicio, per tutte, è una sorta di coordinamento con il Sistema Sanitario Nazionale che faciliti e favorisca un utile scambio di informazioni che permetterebbero un monitoraggio in modo univoco del territorio con l’introduzione di specifici protocolli territoriali in grado di parametrare le condizioni sociali e demografiche della popolazione con le varie patologie più diffuse, al fine di arrivare a specifici piani sanitari aziendali. Un passaggio quindi che ridefinisca e completi il concetto di sicurezza del lavoro, riconoscendo nuove funzioni al (R.S.P.P.) Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione e al (R.L.S.) Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e una nuova azione sugli interventi, a tutela della salute, grazie ad uno sviluppo più diffuso dell’assistenza sanitaria integrativa ed investendo in nuove polizze collettive aziendali.