Si è detto più volte che l’adozione di un piano di welfare aziendale non avviene in un’unica fase, ma necessita di alcuni step, il primo dei quali è costituito dall’analisi del contesto aziendale nel quale prenderà vita il piano stesso.

Più precisamente la fase di analisi permette di conoscere non solo la realtà aziendale, ma anche l’impatto normativo e fiscale che il riconoscimento di alcuni benefit possono avere sull’azienda.

Per avere un quadro completo della situazione, occorrere partire dall’analisi socio-demografica della popolazione, a livello aggregato per categorie, dato che le agevolazioni fiscali riconosciute in particolare dall’art. 51 del TUIR subordinano il beneficio alla condizione che i beni e servizi siano riconosciuti a tutti i lavoratori o a categorie di essi. Pertanto diventa fondamentale individuare le categorie che, come ricordato dall’Agenzia delle entrate (circ. 5/E del 2018) non devono ridursi semplicemente a quelle del codice civile (impiegati, quadri, operai).

E’ poi opportuno effettuare un’analisi organizzativa, nel senso di verificare quale contratto nazionale è utilizzato, quali sono i ruoli e i livelli di inquadramento, ecc.

Si passerà anche all’analisi dei benefits riconosciuti ai dipendenti, individuando il valore economico, la tipologia, il soggetto erogatore, ecc..

Infine, concluderà questa prima fase dell’adozione di un piano welfare, l’analisi delle fonti di finanziamento attraverso le quali l’azienda può sostenere il piano di welfare.