La recente pubblicazione INAIL riporta i risultati di un’indagine effettuata dal Dimeila in un campione di lavoratori dei settori trasporti e costruzioni al fine di acquisire informazione sulla percezione del rischio “alcol e lavoro”.

Cosa tratta

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il problema dell’alcol affligge gravemente la nostra società: basti pensare che nel 2016 si stimano circa 3 milioni di decessi a livello globale, pari a circa il 5,3% del totale e 132,6 milioni di DALYs (anni di vita persi per disabilità o morte prematura).

In particolare circa il 28,7% dei decessi attribuibili all’alcol sono causati da infortuni, a seguire il 21,3% da malattie dell’apparato digerente, il 19,0% da quelle cardiovascolari.

In Italia l’andamento del consumo di alcol negli ultimi anni è pressochè stabile, con un lieve aumento del consumo fuori pasto. I settori lavorativi costruzioni, miniere e trasporti sono risultati essere quelli con più alto tasso di decessi causati da infortuni alcol correlati.

L’indagine promossa dal Dimeila dell’INAIL e condotta su 1093 lavoratori di genere maschile, dei settori delle costruzioni (n = 710) e dei trasporti (n = 383), con una quota del 10% di lavoratori stranieri e un’età media di 42,85 anni, ha lo scopo di rilevare la percezione del rischio alcol e lavoro.

I risultati di tale indagine dimostrano che:

  • Il 58,3% del campione ha bevuto alcolici durante i pasti nei tre mesi precedenti l’intervista;
  • Il 34 % ha consumato alcol lontano dai pasti;
  • Il 6,3 % ha consumato alcol durante l’orario di lavoro;
  • Oltre l’80% del campione è abbastanza/completamente d’accordo con l’affermazione che il consumo di alcol sia in generale un fattore di rischio per la sicurezza sul lavoro; tale percentuale risulta più evidente tra i lavoratori dei trasporti;
  • In generale però chi dichiara di aver consumato alcolici durante le pause di lavoro ha una minore percezione rispetto all’alcol come fattore di rischio per la sicurezza sul lavoro;
  • Poco meno del 10% degli intervistati edili non sa dell’esistenza di una norma che vieta l’assunzione e la somministrazione di alcolici e superalcolici in edilizia e circa l’8% degli autotrasportatori non è a conoscenza della ‘tolleranza zero’ per gli autisti professionisti;
  • Per quanto concerne l’aver subito infortuni sul lavoro nei due anni precedenti l’indagine, il 20 % dei consumatori di alcol nelle pause ne è stato vittima rispetto all’8,4 % dei non consumatori.

È evidente quindi che è un percorso ancora in salita quello della consapevolezza e percezione del rischio dato dalla correlazione tra alcol e lavoro.

Eppure in Italia la normativa in materia, seppure frammentaria ed a tratti incompleta, fornisce specifiche disposizioni in materia. Nel dettaglio:

  • La l. 125/2001 dedica l’art. 15 alle Disposizioni per la sicurezza sul lavoro, prevedendo il …divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche… per …attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro… e la possibilità di effettuare, da parte del medico competente ai sensi del d.lgs. 626/1994 e s.m.i. o dei medici del lavoro dei servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro con funzione di vigilanza, ‘controlli alcolimetrici’;
  • La norma di elencazione delle attività lavorative ad elevato rischio è stata emanata con Provvedimento 16/03/2006 della Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano;
  • Il d.lgs. 81/2008 prevede, all’art. 41 comma 4, che le visite preventive, periodiche ed in occasione del cambio mansione, siano nei casi ed alle condizioni previste dall’ordinamento...altresì finalizzate alla verifica di assenza di condizioni di alcol dipendenza...

Quando entra in vigore

Tutte le norme sopra citate sono attualmente in vigore. A queste può essere aggiunto quanto riportato dal Piano nazionale alcol e salute del 2007 - ancora oggi attuale – che individua gli ambienti di lavoro per l’attuazione di strategie volte a ‘promuovere una politica sull’alcol fondata sull’educazione, la promozione della salute, la tempestiva identificazione o autoidentificazione dei soggetti a rischio e la possibilità di intraprendere nel pieno rispetto della privacy trattamenti integrati resi disponibili presso le strutture sanitarie e socio sanitarie’.

Indicazioni operative

I motivi legati al consumo di alcol possono essere in parte extra lavorativi ma non possono escludersi anche cause lavorative: in particolare condizioni di stress lavoro correlato, lavoro monotono o su turni anche notturni.

Il compito del Datore di Lavoro è proprio quello di monitorare e gestire anche tali rischi psicosociali nella sua valutazione del rischio ed individuare specifiche misure di prevenzione e protezione quali ad esempio:

  • Azioni di formazione, informazione e promozione della salute;
  • Azioni di controllo del divieto di assunzione e somministrazione alcol tra cui controlli alcolimetrici: in caso di alcolemia positiva avviene l’allontanamento temporaneo dalla mansione a rischio oltre alla sanzione amministrativa prevista dalla L. 125/2001. In caso di sospetta alcoldipendenza si sospende il giudizio di idoneità e si richiede consulenza alcologica.

 

In allegato il fact sheet INAIL “Alcol e lavoro: alcuni risultati di un’indagine conoscitiva tra lavoratori dei settori trasporti e costruzioni”.