Apprendistato professionalizzante: limitazioni quantitative e imprese collegate.
A cura della redazione

Il Ministero del Lavoro, con risposta a interpello n. 11 del 2 aprile 2010, ha fornito chiarimenti in merito al numero massimo di apprendisti che un datore di lavoro può assumere e in particolare se tale numero massimo possa essere individuato anche riferendosi alle maestranze specializzate e qualificate in servizio presso l'impresa principale, alla quale sono legate altre imprese, tramite uno stretto legame funzionale produttivo.
Il Ministero ha precisato che il limite fissato dal legislatore, riferito al numero di apprendisti da assumere, è stato stabilito al fine di garantire un'adeguata formazione e affiancamento al lavoratore; pertanto nulla vieta che si possa individuare una forma di tutoraggio per l'apprendista che prenda in considerazione assetti proprietari, nonché legami funzionali e commerciali come descritti dall'interpellante, purché garantiscano un'adeguata formazione e un costante l'affiancamento al lavoratore. A supporto di ciò vi è una recente tendenza del Legislatore (2003) la quale sostiene che il rapporto tra apprendista/lavoratore specializzato e qualificato deve essere verificato non più "presso l'azienda" ma "presso il datore di lavoro", consentendo così il computo di lavoratori comunque rientranti nella medesima realtà imprenditoriale, anche se operanti in unità produttive o sedi diverse da quelle in cui opera l'apprendista stesso.
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