Il Senato della Repubblica ha apporvato ieri 13/05/2004 il DDL 2058 sulla riforma della previdenza complementare che ora passa all'esame della Camera dei Deputati. Le principali novità sono le seguenti: Pensione di anzianità - sino al 2007 la pensione di anzianità si ottiene combinando 57 anni di età e 35 anni di contributi, oppure 40 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica. Dal 2008 si potrà andare in pensione di anzianità con 60 anni più 35 di contributi oppure con 40 anni di contribuzione indipendentemente dall'età anagrafica. L'età salirà dal 2010 a 61 anni e dal 2013 a 63 anni. Pensioni alle donne - dal 2008 solo le donne potranno continuare ad andare in pensione con 57 anni di età e 35 anni di contributi calcolando però la pensione solo con il metodo contributivo. Riduzione delle finestre - la riforma porterà le finestre a due dalle attuali quattro: se si maturano i requisiti entro il seocndo trimestre dell'anno si potrà andare in pensione dal 1° gennaio dell'anno successivo; mentre se i requisiti vengono maturati entro il quarto trimestre dell'anno si potrà andare in pensione dal 1° luglio dell'anno successivo. Bonus per chi rinvia - Nel quadriennio 2004 - 2007, per frenare l'uscita dal mondo del lavoro viene riconosciuto a chi raggiunge il requisito utile per la pensione di anzianità e continua l'attività lavorativa, la possibilità di chiedere la rinuncia del versamento dei contributi pensionistici guadagnando una somma pari al 32,70 della retribuzione lorda esente da IRPEF. TFR e previdenza complementare - il lavoratore avrà tempo 6 mesi dall'entrata in vigore dei decreti attuativi della riforma per decidere se destinare il tfr alla previdenza complementare. In caso di silenzio la quota maturata di tfr andrà direttamente al fondo.