Bilancio 2026: 33% per il secondo scaglione IRPEF
A cura della redazione
L’art.2 della bozza del DDL Bilancio 2026 in discussione in Parlamento modifica l’art. 11 del TUIR disponendo la riduzione dal 35% al 33% dell’aliquota IRPEF relativa al secondo scaglione di reddito delle persone fisiche.
Ne deriva che gli scaglioni e le corrispondenti aliquote dal 2026 saranno le seguenti:
23% per i redditi fino a 28mila euro
33% per i redditi superiori a 28mila euro e fino a 50mila euro
43% per i redditi superiori a 50mila euro.
Le predette aliquote, oltre alla determinazione delle ritenute da parte dei sostituti d’imposta nonché dell’imposta dovuta a saldo in sede di dichiarazione dei redditi percepiti nell’anno 2026, sono applicabili anche per la determinazione degli acconti IRPEF dovuti per l’anno 2026 calcolati su base previsionale.
Viene anche modificato l’art. 16-ter del TUIR prevedendo per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 200mila euro, l’applicazione di una riduzione di 440,00 euro sull’ammontare della detrazione dall’imposta lorda spettante, determinata ai sensi dello stesso art.16-ter e dell’art.15, c.3-bis, del TUIR, in relazione ai seguenti oneri:
a) oneri la cui detraibilità è fissata nella misura del 19% dal TUIR, o da qualsiasi altra disposizione fiscale, fatta eccezione per le spese sanitarie;
b) erogazioni liberali in favore dei partiti politici;
c) premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi.
Secondo la relazione di accompagnamento al DDL, oltre alle detrazioni per le spese sanitarie, non partecipano al monte detrazioni soggetto alla riduzione in questione: le detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, quelle per gli interventi di adozione di misure antisismiche, quelle per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici e quelle per gli acquisti di mobili e grandi elettrodomestici, nonché quelle spettanti in relazione alle erogazioni liberali effettuate nei confronti degli enti del terzo settore.
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