Bonus Finanziaria 2001 per chi rinuncia alla pensione di anzianità
A cura della redazione
L'INPS, con la circolare 29/09/2004 n.133, rende note le modalità con le quali i lavoratori con i requisiti di anzianità contributiva possono usufruire di un bonus pari al 60% della contribuzione nel caso in cui decidano di rimanere al lavoro previa stipula con l'azienda di un contratto a tempo determinato della durata di almeno 2 anni ai sensi dell'art.75 della legge 388/2000.
I lavoratori interessati sono soltanto quelli operanti in aziende del settore privato che hanno maturato almeno 40 anni di contribuzione ma non hanno ancora raggiunto quelli per la pensione di vecchiaia, ossia 60 anni per le donne e 65 per gli uomini.
Il beneficio consiste nel fatto che il 40% della contribuzione versata dall'azienda sul reddito di attività è destinato alle regioni di residenza ed è finalizzato al finanziamento di attività di asssitenza agli anziani non autosufficienti e alle famiglie, mentre il restante 60% concorre all'incremento dell'ammontare della pensione calcolato secondo il metodo contributivo a decorrere dal compimento dell'età di quiescenza.
Condizione fondamentale come ricordato prima è che il lavoratore stipuli con il datore di lavoro un nuovo contratto a tempo determinato della durata almeno biennale ovvero fino al compimento dell'età pensionabile di vecchiaia se questa intervenga prima della scadenza del biennio.
Il contratto di lavoro può essere rinnovato più volte sempre con durata almeno biennale.
Per poter urufruire del beneficio il lavoratore deve darne comunicazione all'INPS e al datore di lavoro. All'atto della ricezione l'INPS provvede a verificare che il lavoratore abbia maturato 40 anni di contribuzione (anche cumulati con contributi versati nelel gestioni dei lavoratori autonomi) e individua la data dalal quale il lavoratore può accedere al pensionamento al fine di accertare che il contratto a termine abbia decorrenza pari o successiva alla prima finestra utile.
Una volta raggiunti i requisiti per la pensione di vecchiaia il lavoratore deve cessare l'attività. L'importo della pensione da liquidare è pari a quello della pensione che sarebbe spettata al lavoratore anteriormente all'inizio del periodo di posticipo maggiorata degli aumenti perequativi intervenuti nel frattempo. A questo importo deve essere aggiunto dal primo giorno del emse successivo al compimento dell'età pensionabile l'importo riferito all'ulteriore attività lavorativa prestata calcolato con il sistema contributivo utilizzando il 60% del montante contributivo relativo al periodo in argomento.