Il report 2025 dell’Agenzia europea per l’ambiente (AEA) mette in luce le difficoltà che i Paesi stanno attraversando nel raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’impatto l’ambientale, anche per gli effetti dell’accelerazione del cambiamento climatico.

Cosa tratta:

Il Rapporto sull’ambiente in Europa preparato dall’AEA fornisce un’analisi approfondita dello stato attuale dell’ambiente in UE e delle previsioni basate sui dati provenienti da 38 Paesi.

L’impegno dell’Europa si è concentrato soprattutto nella riduzione delle emissioni di gas serra e dei combustibili fossili, dove sono stati ottenuti alcuni importanti risultati grazie ai regolamenti pubblicati e alla spinta data alla diffusione delle energie rinnovabili.

Tuttavia, il cambiamento climatico e il degrado ambientale avanzano rapidamente:

  • L’Europa è il continente che subisce l’incremento delle temperature più veloce del pianeta;
  • La biodiversità sta diminuendo in tutti gli ecosistemi terrestri, di acqua dolce e marini;
  • Un terzo della popolazione e del territorio europeo sperimenta le conseguenze della carenza di risorse idriche.

La situazione in Italia

L’Italia prosegue a due velocità: su alcuni fronti si sta spingendo verso soluzioni più sostenibili, dall’altra il cambiamento climatico e le sfide socio-economiche legate al divario generazionale rallentano e talvolta allontanano dagli obiettivi ambientali.

I progressi maggiori sono stati fatti negli ambiti:

  • Agricoltura biologica, che rappresenta più del 18%;
  • Estensione delle aree protette, che supera il 21% del territorio;
  • Consumo complessivo di energia, in linea rispetto agli obiettivi del 2030;
  • Utilizzo di fonti rinnovabili che ha subito un incremento tale da superare gli obiettivi 2020;
  • Economia circolare e riuso dei materiali.

Fra i principali punti deboli, su cui sono necessario ulteriori interventi:

  • Gestione dei rifiuti;
  • Contrasto agli effetti del cambiamento climatico;
  • Povertà economica e difficoltà dei nuclei familiari a scegliere opzioni più sostenibili;
  • Dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche.

Indicazioni operative

Ridurre l’impatto ambientale dipende dalle scelte dei governi, ma anche delle imprese. I piani di miglioramento di un’organizzazione possono comprendere molte azioni tali da contribuire al raggiungimento degli obiettivi per 2030:

  1. Implementazione di piani di emergenza che tengano in considerazione l’aumento di eventi estremi dovuto al cambiamento climatico e gli effetti sull’ambiente;
  2. Razionalizzazione dei consumi;
  3. Installazione di impianti fotovoltaici o scelta di fornitori che prediligono fonti rinnovabili;
  4. Progettazione dei prodotti che favorisca l’economia circolare;
  5. Riduzione di imballaggi monouso e altri fonti di rifiuto;
  6. Sviluppo di processi in grado di riutilizzare materiali, prolungandone il ciclo di vita;
  7. Sviluppo di processi meno energivori;
  8. Implementazioni di sistemi di gestione e certificazioni ambientali.

In allegato il report completo.