CAM infrastrutture stradali: pubblicato in Gazzetta il nuovo decreto
A cura della redazione

Pubblicato in G.U. del 23 settembre 2025 il D.M. 11 settembre 2025 con cui il MASE modifica l’Allegato 1 del D.M. 5 agosto 2024 relativo ai CAM Strade. Le novità riguardano correzioni tecniche, aggiornamenti normativi e una fase transitoria sull’uso di materiali riciclati, con l’obiettivo di chiarire e semplificare l’applicazione dei criteri ambientali minimi negli appalti di progettazione e realizzazione di infrastrutture stradali.
Di cosa tratta:
Ricordiamo che i CAM (Criteri Ambientali Minimi) rappresentano i requisiti ambientali che le stazioni appaltanti sono tenute a inserire nelle procedure di gara per garantire un approccio sostenibile negli appalti pubblici. Nel caso specifico delle infrastrutture stradali, i CAM, entrati in vigore il 21 dicembre 2024, fissano criteri per la progettazione, costruzione e manutenzione delle opere, con particolare attenzione all’utilizzo di materiali riciclati, alla riduzione degli impatti ambientali e all’efficienza energetica dei processi.
Il decreto correttivo sui CAM Strade interviene su più fronti per rendere più chiaro e applicabile il quadro normativo. Da un lato, vengono corretti errori materiali e integrati riferimenti legislativi, con la soppressione del paragrafo “Specifiche del progetto” e l’aggiornamento delle definizioni in linea con il Regolamento (UE) 2024/3110 sui prodotti da costruzione.
Un’altra modifica rilevante riguarda la gestione dei conflitti con le norme tecniche di settore: il testo chiarisce le modalità di applicazione dei CAM nei casi in cui possano sovrapporsi o divergere da prescrizioni tecniche, evitando contrasti operativi e garantendo un approccio coerente nella fase di gara. Il decreto, inoltre, stabilisce che le nuove regole si applicano anche ai procedimenti già avviati, introducendo però disposizioni transitorie per non bloccare i progetti in corso.
Particolare attenzione è posta ai materiali e al contenuto riciclato. Fino al 24 settembre 2028 è previsto un regime semplificato: le certificazioni sui calcestruzzi potranno riportare solo il valore complessivo di materiale riciclato o recuperato, senza necessità di dettaglio analitico. Le soglie minime di riciclato nei conglomerati bituminosi sono state riviste, mentre è stata esplicitata la possibilità di utilizzare materiali derivanti da processi “End-of-Waste” autorizzati, anche con contenuto riciclato al 100 %, in usi specifici come rinterri e riempimenti.
Infine, il decreto introduce semplificazioni operative per la documentazione e gli studi LCA, spesso ritenuti troppo onerosi, e fornisce indicazioni più chiare sull’impiego di fonti energetiche alternative, in particolare biocarburanti, nei processi produttivi legati alla costruzione e manutenzione delle infrastrutture.
Quando in vigore?
Il Decreto è in vigore dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ovvero dal 24 settembre 2025.
Per maggiori approfondimenti si allega il testo completo.
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