Dati INAIL su lavoro e infortuni per i minori
A cura della redazione

INAIL ha pubblicato il periodico mensile che riporta i dati forniti dall’Istituto, in questo numero, tra i vari argomenti dedica uno spazio agli infortuni dei minori
Cosa tratta?
In Italia, il lavoro dei minori è regolamentato dall’articolo 37 della Costituzione, da normative specifiche e da convenzioni internazionali, con l’obiettivo di garantire la protezione e il benessere dei giovani lavoratori. L’accesso al lavoro è consentito solo dopo il completamento dell’istruzione obbligatoria, come stabilito dall’articolo 34 della Costituzione, e comunque non prima del compimento del sedicesimo anno di età.
Fanno eccezione alcune situazioni particolari, come i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) – precedentemente noti come alternanza scuola-lavoro – o i contratti di apprendistato finalizzati all’ottenimento di una qualifica professionale, che possono essere avviati già a partire dai 15 anni.
I minori godono delle stesse tutele previste per tutti i lavoratori, ma, per salvaguardarne la salute fisica e mentale, la legge prevede alcune limitazioni specifiche. Tra queste:
- il divieto di lavoro notturno, salvo eccezioni motivate e per un periodo limitato;
- il limite massimo di 8 ore giornaliere e 40 ore settimanali, senza possibilità di straordinari;
- il divieto di svolgere mansioni pericolose o nocive, come quelle che comportano l’esposizione a sostanze o attività indicate nell’allegato I della legge 977/1967 e successive modifiche.
Secondo il Rapporto Unicef presentato recentemente in occasione della giornata mondiale contro il lavoro minorile, nel 2024 i lavoratori dipendenti o indipendenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni sono 80.991, con una tendenza in crescita dal 2019.
I dati Inail per la fascia di età 15-17 anni rilevano 18.580 denunce di infortunio per l’anno 2024, di cui 3.189 per incidenti sul lavoro (17% del totale) - sui quali si focalizzerà l’attenzione da qui in poi - e 15.391 per infortuni durante l’attività scolastica nei quali convergono anche gli eventi accaduti nell’ambito dei PCTO (oltre 600 l’anno). Nell’ultimo anno si sono registrati anche 5 eventi mortali per gli studenti e 2 per i lavoratori.
Considerando invece il triennio 2022-2024 i ¾ delle denunce sono maschili, e la distribuzione per età mostra una quota di eventi crescente all’aumentare dell’età.
Quasi tutti gli infortuni si verificano nella gestione assicurativa dell’Industria e servizi (97%): tra le attività con più casi quelle delle strutture ricettive, in particolare la ristorazione.
Per territorio emerge che l’83% degli infortuni dei minori accade nel Nord, di cui la metà nel versante Est (51% nel triennio), e nel dettaglio regionale sul podio salgono Lombardia 24%, Prov. Aut. di Bolzano 23% e Emilia-Romagna 9%.
Il distretto anatomico più colpito è l’arto superiore col 52% dei casi e con la mano e le dita che ne assorbono i ¾.
Quando?
Periodico del mese di giugno.
Indicazioni operative
La tutela dei lavoratori minori rappresenta una responsabilità imprescindibile per ogni organizzazione che voglia dirsi equa e lungimirante. Gli infortuni e gli eventi mortali che coinvolgono i minori non sono solo episodi drammatici sul piano umano, ma anche segnali di criticità nei sistemi di prevenzione, formazione e vigilanza.
Per ridurre concretamente il rischio di incidenti, è fondamentale adottare un approccio integrato che coinvolga scuole, famiglie, aziende e istituzioni. In particolare, si raccomanda di:
- aggiornare costantemente il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), includendo una sezione specifica per i minori;
- formare adeguatamente i giovani lavoratori, con percorsi mirati alla consapevolezza dei rischi e all’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale (DPI);
- affiancare i minori con preposti esperti, soprattutto nei primi periodi di inserimento lavorativo;
- vietare l’assegnazione di mansioni pericolose o non adatte all’età, come previsto dalla normativa vigente.
- monitorare le condizioni di lavoro, soprattutto in contesti stagionali o ad alta rotazione, dove il rischio di sottovalutare la sicurezza è maggiore.
Solo attraverso un impegno condiviso sarà possibile garantire ai giovani un ingresso nel mondo del lavoro sicuro, formativo e rispettoso della loro dignità.
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