DDL Bilancio 2026: le novità per le pensioni
A cura della redazione
L’art. 41 del DDL Bilancio 2026 incrementa dal 1° gennaio 2026 da 8 euro a 20 euro mensili la misura delle maggiorazioni sociali dei trattamenti pensionistici in favore dei soggetti che si trovano in possesso di determinati requisiti.
Più precisamente, si tratta dei pensionati previdenziali e assistenziali (quindi anche titolari di pensione e assegno sociale), invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordomuti titolari di pensione di inabilità.
Nel caso in cui essi siano coniugati, il limite reddituale non deve essere superato né con i redditi propri né cumulando i propri redditi con quelli del coniuge.
Viene anche incrementato da 104 euro a 260 euro la soglia massima di reddito annuale, al superamento del quale le maggiorazioni sociali non possono essere corrisposte.
Invece, l’art. 43 prevede che l’incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico dovuto agli adeguamenti della speranza di vita, per il solo anno 2027, trovi applicazione nella misura di un solo mese.
Invece, a decorrere dal 2028, tale adeguamento ritorna ad essere di tre mesi.
Tale incremento non interesserà i lavoratori dipendenti adibiti ad attività lavorative gravose che svolgono, al momento del pensionamento, da almeno 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7. Tali lavoratori devono essere in possesso anche di un’anzianità contributiva pari almeno a 30 anni.
Rimangono esclusi anche i lavoratori addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti (c.d. usuranti) che svolgono tali attività da almeno sette anni negli ultimi dieci di attività lavorativa, o da almeno la metà della vita lavorativa complessiva, con un'anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.
L’incremento non riguarderà neppure i c.d. lavoratori precoci, ossia coloro che hanno almeno 12 mesi di contribuzione per periodi di lavoro effettivo precedenti il compimento del diciannovesimo anno di età.
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