La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7046 del 24 marzo 2010, ha stabilito che il demansionamento illegittimo impone al datore di lavoro un obbligo risarcitorio che deve riguardare tutti gli aspetti del pregiudizio subito dal lavoratore, da accertare secondo le circostanze del caso concreto. Per quanto riguarda il danno patrimoniale, inoltre, è stato precisato che esso deve essere riferito ad ogni perdita di guadagno, conseguente all'illegittima modifica delle mansioni, che può essere riscontrata utilizzando ogni elemento utile, ivi comprese le voci della busta-paga (cfr. anche Cass. n. 4652 del 2009; n. 7967 del 2002; n. 14199 del 2001).