Il Regolamento (UE) 2024/573, entrato in vigore l’11 marzo 2024, ha introdotto nuove e più stringenti disposizioni per l’utilizzo dei gas fluorurati a effetto serra. Tra i settori interessati rientra anche quello sanitario, dove i gas anestetici fluorurati, come desflurano, sevoflurano e isoflurano, sono ampiamente utilizzati in sala operatoria. Le misure adottate puntano a ridurne progressivamente l’impiego, con l’obiettivo di abbattere le emissioni climalteranti e promuovere un modello sanitario più sostenibile.

Di cosa tratta:

Fin dagli anni Sessanta l’anestesiologia ha fatto ricorso a gas fluorurati come isoflurano, sevoflurano e desflurano, che hanno progressivamente sostituito sostanze più tossiche come l’alotano e l’enflurano. Si tratta di molecole efficaci e maneggevoli, ma la letteratura scientifica ha messo in evidenza diversi rischi: nei casi di esposizione professionale non adeguatamente controllata sono stati osservati disturbi neurocomportamentali, alterazioni immunologiche, epatotossicità, effetti renali e tossici sulla riproduzione, fino ad arrivare a ipotesi di correlazioni con danni genotossici.

Accanto all’impatto sulla salute, vi è il tema ambientale. Questi anestetici, infatti, sono gas fluorurati a effetto serra, caratterizzati da valori di Global Warming Potential (GWP) molto elevati. Il desflurano, in particolare, è tra i più impattanti: il suo GWP supera 2.500 (oltre 7.000 se valutato su 20 anni). È proprio per questo che dal 1° gennaio 2026 il suo utilizzo sarà vietato in Europa, salvo specifiche eccezioni mediche come alcuni interventi di neurochirurgia.

Il Regolamento (UE) 2024/573 stabilisce, inoltre, limiti quantitativi alla commercializzazione, obblighi di recupero e smaltimento dei gas, nonché requisiti di formazione e certificazione per gli operatori.

A livello nazionale resta ancora attuale la Circolare n. 5/1989 del Ministero della Sanità, che per prima affrontò il tema dell’esposizione professionale agli anestetici in sala operatoria. Pur non avendo valore cogente, rappresenta un riferimento tecnico importante: indicava infatti valori limite di esposizione per sostanze come protossido di azoto, alotano, enflurano e isoflurano, oltre a raccomandare misure pratiche per il contenimento delle dispersioni, dalla manutenzione degli impianti di evacuazione alla corretta aderenza delle maschere.

Indicazioni operative:

La novità più rilevante è che dal 1° gennaio 2026 l’uso del desflurano sarà vietato. Sono previste deroghe solo in contesti clinici particolari, come alcuni interventi neurochirurgici, ma in questi casi le strutture sanitarie dovranno conservare la documentazione che giustifichi l’eccezione e metterla a disposizione delle autorità competenti.

Le strutture sanitarie e veterinarie dovranno, quindi, ripensare le strategie anestesiologiche, privilegiando farmaci e tecniche a minor impatto climatico, come l’anestesia endovenosa o i protocolli a basso flusso. Inoltre, occorrerà rafforzare i sistemi tecnici di evacuazione e ventilazione, adottare dispositivi di abbattimento o recupero dei gas e garantire un monitoraggio regolare delle concentrazioni in ambiente.

Anche la formazione degli operatori assume un ruolo sempre più centrale: conoscere le caratteristiche dei diversi gas, i rischi correlati e le procedure per minimizzare l’esposizione è oggi parte integrante della prevenzione.

Per maggiori approfondimenti si allega il documento ufficiale.