Il recente incidente presso il deposito carburanti di Calenzano, dove è avvenuta un’esplosione nell’aria di carico delle autocisterne, deve essere occasione per riflettere sui rischi che possono portare ad incidenti simili, ma non solo.

Cosa tratta

Il D.Lgs. 81/08, all’articolo 288, definisce l’atmosfera esplosiva come una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga nell’insieme della miscela incombusta.

I rischi da atmosfere esplosive non riguardano solo gli impianti classificati a rischio di incidente rilevante come quello di Calenzano, ma riguardano numerose applicazioni anche molto comuni. Sono molto infatti i materiali che in certe condizioni possono dar luogo ad esplosioni, come farina, segatura, zucchero, polveri di rifiuti domestici e ovviamente i combustibili come GPL, metano, benzina. Aree tipicamente caratterizzate da questo rischio sono le zone sotterranee, ove vi siano gas, tipicamente, o polveri che possono dar luogo ad un’esplosione o si ritenga possibile che vi si formi un’atmosfera esplosiva. Altra applicazione che riguarda molti settori è la ricarica batterie dei carrelli elevatori elettrici.

Tuttavia, la complessità della materia porta spesso a sottovalutare questi rischi, di cui non viene eseguita una valutazione adeguata. Ciò è assolutamente da evitare, in quanto parliamo di una tipologia di rischio che può provocare incidenti di notevole gravità, anche al di fuori del perimetro della nostra organizzazione.

Come ci aiuta la normativa vigente  

La regolamentazione delle aree soggette ad atmosfere esplosive si fonda su due direttive europee ATEX, acronimo per “ATmosphères EXplosibles”:

  • direttiva di prodotto 2014/34/UE (conosciuta anche come direttiva ATEX 95), che indica i requisiti di apparecchi e sistemi di protezione, che sono destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva e devono essere immessi su mercato europeo, La direttiva è stata recepita in Italia dal D.Lgs. 85/2016;
  • direttiva sociale 99/92/CE (conosciuta anche come direttiva ATEX 137) che definisce i requisiti minimi in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro con presenza di atmosfere potenzialmente esplosive, recepita nel D. Lgs. 81/08, che tratta di protezione da atmosfere esplosive nel Titolo XI.

Le aree con atmosfera potenzialmente esplosiva vengono classificate in base al livello di rischio, ovvero alla probabilità che effettivamente si formi l’atmosfera esplosiva, secondo due norme tecniche:

  • CEI EN 60079-10-1:2016 Atmosfere esplosive: Classificazione dei luoghi – Atmosfere esplosive per la presenza di gas;
  • CEI EN 60079-10-2:2016 Classificazione dei luoghi - Atmosfere esplosive per la presenza di polveri combustibili.

Queste norme sono importanti nella fase di valutazione del rischio da atmosfere esplosive nella nostra organizzazione, poiché in base alla classificazione saranno necessarie diverse misure di prevenzione e protezione

Esistono poi una serie di norme armonizzate EN che vanno a descrivere più nel dettaglio i requisiti tecnici degli apparecchi e dei sistemi di protezione che vengono collocati in ambienti e rischi atmosfera esplosiva. Queste sono fondamentali per i produttori, ma è utile per gli addetti ai lavori che trattino ambienti a rischio riconoscere l’adeguatezza dei dispositivi. 

Per approfondire sulle modalità di valutazione del rischio e di protezione: Protezione da atmosfere esplosive