Il DLgs 81/2008 in contrasto con le norme UE
A cura della redazione

Secondo la Corte di Giustizia UE (Causa 25/07/2008 n.C-504/06) la disposizione contenuta nel T.U. sicurezza sul lavoro che prevede l'obbligo di nomina del coordinatore dei lavori in fase di esecuzione quando nei cantieri vi è la presenza di più imprese, anche se non contemporaneamente, viola la direttiva 92/57/C.
Più precisamente i giudici europei si sono pronunciati sulle disposizioni contenute nel DLgs 494/96 (ora trasfuse nel DLgs 81/2008) che prevedevano l'obbligo di nomina del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed in fase di esecuzione e la conseguente redazione del piano di sicurezza e coordinamento in presenza di più imprese esecutrici e nel caso di lavori superiori a 200 uomini-giorno. In sostanza la casistica limitativa della norma italiana si poneva e si pone in contrasto con il diritto comunitario che invece non fissa alcuna limitazione.
Il nuovo T.U. sicurezza sul lavoro, pur non prevedendo più l'obbligo di nominare il coordinatore dei lavori in relazione ai lavori superiori a 200 uomini giorno, continua a prevederne l'obbligo nei cantieri in cui vi è la presenza di più imprese anche se non contemporanea.
Quindi secondo la Corte di giustizia la normativa italiana continua a contrastare la direttiva 92/57/Ce.
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