La tecnologia Carbon Capture, Utilization and Storage (CCUS) è strategica per la decarbonizzazione italiana, ma il suo sviluppo comporta rischi industriali complessi, in particolare legati alla gestione della CO2 ad alta pressione. Questo articolo analizza il quadro normativo in evoluzione (NZIA, Direttiva CCS, Studio MASE) e l’imperativo di integrare la sicurezza (HSE) in ogni fase della nuova filiera, dalla cattura al trasporto fino allo stoccaggio geologico, con un focus sulla prevenzione dell'asfissia e sulla sorveglianza delle reti.

Cosa tratta :

La filiera della Carbon Capture, Utilization and Storage (CCUS) non è più un’ipotesi futuristica, ma la colonna portante delle strategie di decarbonizzazione in Italia e in Europa. Obiettivi ambiziosi, come la neutralità climatica entro il 2050, hanno spinto il Paese a definire un quadro normativo (come evidenziato nello Studio MASE allegato ) che abiliti lo sviluppo di questa tecnologia, in particolare per i settori Hard to Abate come l’industria pesante e il termoelettrico.Ma dietro i piani strategici, la regolazione dei costi e l’analisi della domanda, si cela un aspetto fondamentale e non negoziabile: la salute e la sicurezza dei lavoratori (HSE) in un settore che introduce rischi complessi e infrastrutture ad alta pressione. La CCUS, infatti, non è solo una questione ambientale ed economica, ma una vera e propria sfida per la gestione del rischio industriale.

L’Anidride Carbonica: Un Rischio Silenzioso

Il cuore della filiera CCUS è la movimentazione di grandi volumi di anidride carbonica (CO2) concentrata, catturata dagli impianti e destinata al trasporto, spesso tramite condotte, e allo stoccaggio geologico permanente. Per il giornalista della sicurezza, il primo allarme è il rischio asfissia. La CO2, inodore e incolore, se rilasciata in grandi quantità in spazi confinati (impianti di cattura, stazioni di pompaggio, locali tecnici), sposta l’ossigeno creando un ambiente immediatamente pericoloso per la vita. Le infrastrutture di trasporto, come i gasdotti che dovranno attraversare il territorio nazionale, opereranno a pressioni elevate per mantenere la CO2 in uno stato supercritico o liquido, amplificando il potenziale di danno in caso di perdite o rotture strutturali.

La Catena del Valore e i Rischi Correlati

Ogni fase della CCUS presenta specifici profili di rischio che richiedono un’attenzione rigorosa e strumenti normativi adeguati:

1. Cattura (Capture): Gli impianti industriali che installano unità di cattura introducono nuovi rischi chimici legati all'uso di solventi e reagenti (come le ammine nel processo di post-combustione) e aumentano la complessità impiantistica. La gestione di queste sostanze e delle loro interazioni con la CO2 compressa è cruciale.

2. Trasporto (Transport): Che avvenga via nave in forma liquida o, più comunemente, tramite gasdotti, il trasporto di CO2 richiede la massima integrità strutturale e sistemi di controllo avanzati. Le nuoveRegole Tecniche per le reti di trasporto della CO2, previste dalla normativa italiana e redatte coinvolgendo anche il Ministero della Salute, mirano proprio a garantire il massimo livello di sicurezza e tutela della salute della popolazione e degli impianti lungo il tracciato. L’attenzione si sposta sulla prevenzione delle perdite e sulla sorveglianza continua.

3. Stoccaggio (Storage): Lo stoccaggio geologico in giacimenti esauriti (come nel progetto Ravenna CCS) o in acquiferi salini è regolato per prevenire effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. Questa fase riporta in primo piano le pratiche di sicurezza tipiche delle industrie estrattive, includendo la perforazione, l'iniezione, il monitoraggio geologico e la gestione del sito post-chiusura.


L'Italia, pur avendo già recepito la Direttiva CCS (2009/31/CE) , si trova ora a colmare i "gap normativi" per disciplinare in modo organico l'intera filiera (cattura e trasporto). La sicurezza deve muoversi in parallelo, non come un ripensamento, ma come parte integrante della progettazione di queste nuove infrastrutture strategiche.


COSA DICE LA LEGGE

· L'inquadramento normativo della filiera CCUS, sebbene in piena evoluzione per quanto riguarda la cattura e il trasporto, poggia su pilastri di sicurezza già definiti a livello europeo e nazionale, con un chiaro mandato alla tutela della salute.

· Direttiva CCS (2009/31/CE): Costituisce il primo quadro giuridico europeo sullo stoccaggio geologico di CO2 e mira espressamente a prevenire effetti negativi e rischi per l'ambiente e la salute umana. Stabilisce gli obblighi di monitoraggio, le procedure in caso di fuoriuscite o irregolarità e le garanzie finanziarie.

· Decreto Legislativo n. 162/2011: Attua la Direttiva CCS in Italia, disciplinando in via principale lo stoccaggio. Per le attività di esplorazione e stoccaggio geologico di CO2, stabilisce l'applicazione delle norme di

· Polizia Mineraria (D.P.R. n. 128/1959) e, in particolare, le norme relative alla sicurezza e salute dei lavoratori nelle industrie estrattive per trivellazione (D. Lgs. n. 624/1996).

· Regola Tecnica per il Trasporto: Il recente D.L. n. 181/2023 ha previsto la predisposizione di una Regola Tecnica per la progettazione, costruzione ed esercizio delle reti di trasporto di CO2, in concerto con diversi Ministeri, tra cui il Ministero della Salute. L'obiettivo dichiarato di questa norma è garantire la massima sostenibilità e, soprattutto, la sicurezza e la tutela della salute della popolazione.

· Obblighi del Gestore: La normativa impone al gestore l'obbligo di mettere immediatamente in atto le procedure e le misure adeguate (previste nel piano sui provvedimenti correttivi) in caso di fuoriuscite o irregolarità significative.

 

INDICAZIONI OPERATIVE

Fase CCUS Rischio Critico Indicazione Operativa
Cattura / Impianti Rilascio di CO2 in ambienti confinati e asfissia. Interblocco Volumetrico (Hard-stop): Sistemi di ventilazione forzata con sensori di CO2 che attivano automaticamente il blocco di pompaggio (lock-out) del flusso in ingresso se la concentrazione supera i limiti di allerta, impedendo fisicamente l'ulteriore accumulo.
Trasporto / Pipeline Perdita strutturale della condotta (frattura, corrosione).   Rilevamento Continuo della Pressione (Feedback & Control): Installazione di sistemi di monitoraggio della pressione ad alta risoluzione in sezioni brevi, che confrontano costantemente i dati in ingresso e in uscita. Un calo anomalo (indice di perdita) attiva immediatamente la chiusura automatica delle valvole di intercettazione a monte e a valle.
Stoccaggio / Iniezione Iniezione di flusso CO2 non conforme (ad es. contaminanti corrosivi).        Analizzatore di Flusso con Blocco Automatico : Sensori in linea che analizzano la composizione chimica del flusso di CO2 in ingresso al sito di stoccaggio. Se i parametri superano le soglie di tolleranza (rischio corrosione o reattività), un sistema automatico blocca l'iniezione (shut-off) e segnala l'anomalia all'operatore.
Manutenzione/Accesso Accesso a serbatoi o tubazioni pressurizzate. Doppio Sistema di Scarico e Certificazione (Mistake-Proofing): Interblocco fisico (interruttore di sicurezza) che richiede la verifica strumentale (da parte dell'RSPP/HSE Manager o preposto) della completa depressurizzazione e inertizzazione del tratto, prima di sbloccare fisicamente l'accesso per la manutenzione.

In allegato lo studio MASE