INAIL ha pubblicato una scheda informativa in cui analizza la differenza di genere nella registrazione degli effetti dovuta ad esposizione ad agenti chimici sensibilizzanti

 

Cosa tratta?

Studi biochimici hanno mostrato come la cute femminile e quella maschile presentino delle differenze, diverso spessore, sudorazione, percentuale di collagene, sensibilità, ecc.., questi dati possono supportare la comprensione delle evidenze epidemiologiche in cui gli effetti di un sensibilizzante cutaneo a carico dei due sessi sono diversificati.

Con sensibilizzante cutaneo intendiamo quell’agente chimico che, in caso di contatto cutaneo, può determinare una reazione allergica, in particolare una dermatite allergica da contatto, la sintomatologia comprende prurito intenso, arrossamento, gonfiore.

Dal punto di vista epidemiologico, studi condotti su popolazioni lavorative con un follow-up di 20 anni evidenziano una maggiore prevalenza di dermatiti allergiche da contatto tra le donne. Analizzando più nel dettaglio le mansioni svolte, emerge che le categorie più colpite sono parrucchiere, infermiere e operatrici sanitarie. Si tratta, in larga parte, di professioni caratterizzate da un’elevata esposizione al cosiddetto “lavoro umido”, fattore di rischio noto per lo sviluppo di tali patologie cutanee.

L’esposizione al nichel rappresenta un esempio significativo di come le differenze di genere possano influenzare gli effetti sulla salute. I dati epidemiologici storici indicano una prevalenza di allergie ai composti del nichel pari al 20-25% nella popolazione femminile, rispetto al 4-5% in quella maschile. Diverse ricerche hanno indagato se tale disparità fosse attribuibile a differenze fisiologiche tra i sessi, tuttavia, si è giunti alla conclusione che la causa fosse da ricercare piuttosto nell’abitudine maggiormente femminile, di utilizzare orecchini fin da giovani, il che le rendeva maggiormente sensibilizzate al nichel e quindi sviluppavano più facilmente dermatiti allergiche da contatto. A seguito della restrizione europea n. 27 del 2006, divieto alla commercializzazione di prodotti che rilasciano nichel, sopra specifici livelli di concentrazione, la prevalenza di allergie da nichel nelle donne è andata riducendosi sensibilmente, fino a livelli comparabili con quelli maschili (5%).

Queste indagini, sia relativamente al lavoro umido che all’uso di piercing, aiutano a comprendere come la differenza di genere, possa incidere sulla registrazione degli effetti avversi, a cui si addizionano differenze fisiologiche nel contribuire agli esiti clinici.

 

Quando?

Fact sheet pubblicata il 30 maggio.

 

Indicazioni operative

Le evidenze sperimentali ed epidemiologiche suggeriscono che le differenze di sesso e genere possano influenzare l’insorgenza di dermatiti allergiche da contatto, in particolare quando associate all’esposizione professionale a sensibilizzanti cutanei. Tali risultati dovrebbero guidare i datori di lavoro, in collaborazione con i medici competenti, nell’adozione di misure preventive e protettive mirate. L’obiettivo è duplice: da un lato, prevenire l’insorgenza della sensibilizzazione nei soggetti esposti; dall’altro, ridurre il rischio di attivazione della risposta immunitaria nei lavoratori già sensibilizzati, limitando il contatto diretto con le sostanze chimiche responsabili.