L’EU-OSHA ha pubblicato i risultati dell’indagine OSH Pulse, che evidenziano come la trasformazione digitale e il cambiamento climatico stiano ridefinendo i rischi per la salute e sicurezza sul lavoro in Europa. L’adozione massiva di tecnologie digitali, l’aumento dei rischi psicosociali e l’impatto crescente delle condizioni climatiche estreme richiedono strategie integrate di prevenzione e adattamento.

Cosa tratta:

Negli anni successivi alla pandemia di COVID-19, il panorama della salute e sicurezza sul lavoro in Europa ha subito trasformazioni profonde, dovute a tre fattori chiave: 

  1. digitalizzazione accelerata;
  2. incremento dei rischi psicosociali;
  3. impatto crescente del cambiamento climatico.

L’indagine OSH Pulse 2025, condotta su oltre 28.000 lavoratori nei 27 Paesi dell’Unione Europea, fornisce un quadro aggiornato delle sfide emergenti.

Osservando i numeri dell’Italia, la situazione a livello nazionale è abbastanza in linea con le medie europee.

Il ruolo della digitalizzazione

Un dato appare chiaro: il 90% dei lavoratori utilizza almeno un dispositivo digitale per il proprio lavoro, il 32% usa dispositivi o software che sfruttano l’intelligenza artificiale, dispositivi indossabili o macchine e robot che interagiscono con l’operatore e sono in grado di prendere decisioni.

L’interazione con queste tecnologie svolge un ruolo sempre più rilevante nell’attività lavorativa:

  1. il 27% dei lavoratori riceve assegnazione automatizzata di compiti e turni;
  2. il 25% è soggetto a monitoraggio digitale delle prestazioni;
  3. il 18% segnala l’uso di sensori per il controllo di parametri ambientali come rumore, polveri e gas.

Rischi psicosociali e salute mentale

In questi scenari di cambiamento, i rischi psicosociali, fra i principali rischi emergenti, devono essere valutati con particolare attenzione. Dalle interviste risulta infatti che:

  1. il 44% dei lavoratori è esposto a forte pressione temporale o sovraccarico di lavoro;
  2. il 34% lamenta carenza di riconoscimenti (retribuzione, carriera, feedback);
  3. il 29% segnala scarsa comunicazione interna.

In numeri minori, ma comunque rilevanti, si rilevano anche i lavoratori che devono affrontare violenze e molestie: il 16% subisce violenza verbale da clienti o utenti, mentre l’8% denuncia episodi di mobbing.

Soprattutto in alcuni paesi, lo stress è aggravato dalla percezione di insicurezza rispetto al posto di lavoro: il 16% degli europei teme di perdere il lavoro entro sei mesi.

Mediamente, le imprese europee appaiono ancora non pienamente attive nella promozione della salute mentale:

  • solo il 53% dei lavoratori ha accesso a formazione sullo stress;
  • il 40% dispone di servizi di supporto psicologico, in Italia è il 30%;
  • le iniziative sono più diffuse nelle grandi imprese (66%) rispetto alle microimprese (42%).

Cambiamento climatico e sicurezza

Dall’indagine emerge che il 33% dei lavoratori è stato esposto ad almeno un fattore correlato al clima negli ultimi 12 mesi. Fra questi i fattori principali sono:

  1. 20% calore estremo;
  2. 19% problemi di qualità dell’aria;
  3. 12% esposizione a radiazione solare;
  4. 9% eventi meteorologici estremi.

Indicazioni operative

Per affrontare le sfide emergenti, si raccomandano una serie di azioni

Anzitutto puntare alla digitalizzazione sicura:

  • Valutare i rischi derivanti da IA, monitoraggio e automazione.
  • Garantire trasparenza sugli algoritmi di assegnazione compiti.
  • Prevenire l’isolamento con politiche di lavoro ibrido equilibrate.

Avviare una gestione dei rischi psicosociali:

  • Implementare programmi di prevenzione dello stress e formazione sul benessere.
  • Favorire la comunicazione interna e la partecipazione dei lavoratori.
  • Offrire accesso a servizi di supporto psicologico.

Introdurre misure che facilitino l’adattamento ai cambiamenti climatici:

  • Misure organizzative come pause regolari, orari flessibili, job rotation.
  • DPI adeguati e sistemi di raffrescamento.
  • Formazione ai lavoratori sulla gestione dei rischi climatici.

Procedere con il monitoraggio continuo:

  • Integrare indicatori di salute fisica e mentale nei sistemi di gestione SSL.
  • Aggiornare periodicamente la valutazione dei rischi in base a evoluzione tecnologica e climatica.

In allegato il riepilogo dei risultati dell’indagine OSH Pulse 2025 e le infografiche sull’Italia.