Inps, accertamento delle giornate in agricoltura
A cura della redazione

L'Inps, con circolare n. 126 del 16 dicembre 2009, ha reso note le le linee di indirizzo per l'attività di contrasto dei fenomeni irregolari in agricoltura finalizzata ad evitare il rischio del pagamento di indebite prestazioni.
Il principio ispiratore è sancito nella circolare n. 85 del 12 settembre 2008, in base al quale "Per quanto riguarda l'eventuale annullamento di rapporti di lavoro è premessa indispensabile la certezza dell'assenza di prestazioni lavorative".
L'Inps alla luce di tale principio esamina delle ipotesi e indica i criteri interpretativi da seguire nell'attività di vigilanza.
Sull'eccedenza di manodopera occupata rispetto al fabbisogno aziendale, l'intento del legislatore è di rendere non automatico il principio del disconoscimento delle prestazioni di lavoro a seguito di accertata incongruità tra fabbisogno e giornate dichiarate. Pertanto, l'Inps fa presente che il fabbisogno calcolato rimane uno strumento di accertamento, come anche previsto dall'articolo 1 della Legge n. 77/2004, nella misura in cui risulti conforme ai seguenti condizioni:
- il calcolo deve essere effettuato secondo le previsioni dettate dall'articolo 8, comma 2 del decreto legislativo n. 375/1993 e secondo la procedura in esso prevista, non potendo scaturire da una mera applicazione matematica fondata sui dati contenuti nelle tabelle ettaro-colturali, ovvero su altre valutazioni di tipo presuntivo;
- deve esistere una stretta e non generica relazione tra l'incongruità accertata e i lavoratori per i quali si disconoscono le prestazioni.
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