Un factsheet INAIL analizza l’impatto su salute e sicurezza delle nuove sfide che richiede il mondo del lavoro, a partire dalle tecnologie digitali.

Cosa tratta

Valutare correttamente come evolvono i rischi per la salute e sicurezza significa anche studiare le mutazioni del contesto in cui si trovano i lavoratori. Il documento INAIL prende in particolare in considerazione tre aspetti:

  1. Il progresso tecnologico, la diffusione dell’uso dell’intelligenza artificiale nei settori più disparati, la digitalizzazione e automazione dei processi;
  2. La transizione ecologica e lo sviluppo di nuovi settori come l’economia circolare;
  3. L’invecchiamento della popolazione.

I rischi emergenti

I cambiamenti considerati richiedono un adattamento dei lavoratori in termini di competenze, ritmi e modalità di lavoro.

Da una parte, infatti, l’IA, la robotica collaborativa, l’Internet delle cose, le piattaforme di lavoro digitali portano una serie di vantaggi ai lavoratori:

  • Risparmio di tempo nell’esecuzione di attività ripetitive e a basso valore aggiunto;
  • Automazione di processi che portano rischi fisici;
  • Supporto ergonomico con dispositivi come gli esoscheletri;
  • Possibilità di lavorare a distanza e con orari più flessibili.

Dall’altro lato, le novità introdotte nei luoghi di lavoro richiedono un aggiornamento continuo e nuove competenze anche da parte dei lavoratori con più esperienza, normalmente più restii al cambiamento. Questo può comportare sovraccarico mentale, senso di inadeguatezza e la sensazione di non poter prendere decisioni autonomamente, con un possibile incremento dello stress lavoro correlato.

La formazione come chiave di svolta

La formazione è un elemento imprescindibile per avvicinare i lavoratori alle nuove esigenze e alle nuove tecnologie.  

Formare adeguatamente tutte le generazioni di lavoratori è possibile assicurare che le nuove competenze vengano acquisiste, facendo allo stesso tempo sentire le persone direttamente coinvolte nella trasformazione delle organizzazioni e dando loro il potere di poter padroneggiare il cambiamento, invece di esserne schiacciati.

Tutto ciò può essere supportato con i nuovi strumenti per la formazione a disposizione:

  • Piattaforme online;
  • Corsi a distanza;
  • Webinar;
  • Simulazioni interattive, anche con la realtà virtuale aumentata.

Sempre più diffuso è inoltre il microlearning, ovvero l’organizzazione di corsi in brevi moduli, come i break formativi nominati dall’Accordo Stato Regioni del 2025. Viene riconosciuto il valore di erogare formazione in modo continuo, prediligendo quindi momenti brevi, ma frequenti, a corsi di ore e giorni da ripetere meno di una volta l’anno.

Diversificare le modalità di erogazione della formazione permette inoltre di raggiungere efficacemente più persone, adattando i moduli ai partecipanti, alle loro attitudini e livello di competenze ed esperienza.

I lavoratori dovranno anche essere adeguatamente informati e formati sui rischi legati alle nuove tecnologie, inclusi i dispostivi indossabili.

Le competenze più richieste

Diffondere le conoscenze necessarie ad affrontare queste nuove sfide è un percorso lungo che richiede ancora un notevole sforzo: l’Italia, infatti, secondo l’ultimo Digital Decade Report della Commissione europea, è fra gli ultimi posti per il divario esistente fra gli obiettivi UE di digitalizzazione e l’acquisizione delle capacità necessarie a raggiungerli da parte dei lavoratori.

Ma quali competenze servono? Secondo il World Economic Forum cresceranno le richieste per:

  1. IA e big data;
  2. Reti e sicurezza informatica;
  3. Alfabetizzazione tecnologica;
  4. Pensiero creativo;
  5. Resilienza, flessibilità e agilità;
  6. Curiosità e apprendimento continuo;
  7. Leadership e influenza sociale;
  8. Gestione dei talenti;
  9. Pensiero analitico;
  10. Gestione ambientale.

Conclusioni

Adeguarsi ai cambiamenti del mondo del lavoro è fondamentale anche per le organizzazioni per mantenersi competitive, ma oltre ad avvicinarsi alle nuove tecnologie e alle politiche della transizione ecologica è necessario fornire le informazioni necessarie ai lavoratori e accompagnarli in un processo di formazione che favorisca l’acquisizione di nuove competenze.

Leggi anche: "Digitalizzazione e lavoro: tra opportunità e nuove sfide per la salute e sicurezza"

In allegato il factsheet INAIL.