Adottare un programma gestito di calzature di sicurezza non è solo una scelta di conformità normativa, ma una strategia vincente per ridurre infortuni, migliorare la produttività e contenere i costi. Un investimento che tutela i lavoratori e rafforza l’efficienza aziendale.

Cosa tratta :

In un contesto lavorativo dove ogni infortunio può trasformarsi in un costo umano ed economico rilevante, la prevenzione passa anche da ciò che indossiamo. Eppure, le calzature di sicurezza sono spesso considerate un dettaglio, un obbligo normativo da assolvere con rimborsi o dotazioni standard. Ma è davvero così?Un numero crescente di organizzazioni sta scoprendo che adottare un sistema di gestione organizzato delle calzature di sicurezza non è solo una scelta più sicura, ma anche più intelligente dal punto di vista economico e organizzativo.Molte imprese forniscono calzature tramite rimborsi su una serie di calzature prescelte in attività convenzionate, spedizioni dedicate o magazzini interni. Ma questo approccio “fai da te” non evita una serie di costi indiretti e rischi non trascurabili:

  • Infortuni evitabili: scivolamenti, cadute, urti e perforazioni sono tra le cause principali di infortuni ai piedi, soprattutto nei settori come edilizia, logistica e manifattura.
  • Assenteismo e calo di produttività: ogni infortunio comporta giorni persi, rallentamenti e demotivazione.
  • Premi assicurativi più altiiù incidenti, più costi.
  • Sanzioni e contenziosi: la mancata conformità può portare a multe e cause legali.

Il programma di gestione : come funziona

Un programma gestito di calzature di sicurezza è un sistema strutturato che prevede:

1.  Analisi dei rischi e consulenza tecnica

2.  Selezione di calzature pre-approvate in base ai ruoli

3.  Formazione dei lavoratori sull’uso corretto

4.  Accesso facilitato all’acquisto (online, in sede, tramite voucher)

5. Monitoraggio continuo e aggiornamentiIl risultato? Meno incidenti, più efficienza, maggiore soddisfazione dei lavoratori.

Miti da sfatare

Nel 2025 la battaglia per le scarpe antinfortunistiche è ormai vinta nelle organizzazioni. Le scarpe presentano livelli di prestazioni ma anche di confort, impensabili nel vecchio secolo. Le persone generalmente, non fanno più fatica ad indossarle. Un aiuto è stato dato dal salto di qualità ma anche dai “marchi” famosi (Diadora, Puma, Timberland, Reebook, ecc) che hanno garantito in maniera più o meno inconscia un livello qualitativo superiore (o presunto tale). Tuttavia, rimane uno zoccolo duro di lavoratori (ma anche di organizzazioni) che esitano per convinzioni errate che si possono riassumere in :

1. “Non abbiamo rischi ai piedi” → I pericoli nascosti esistono ovunque, anche in ambienti apparentemente sicuri.

2. “I lavoratori vogliono scegliere da soli” → Un catalogo ampio e personalizzato aumenta il gradimento e la compliance.

3. “È troppo complicato da gestire” → Una volta avviato, il programma semplifica la logistica e riduce la burocrazia.

4.  “Siamo troppo piccoli” → Anche le PMI possono trarne vantaggio, soprattutto in termini di controllo dei costi e immagine aziendale.

5. Non se le mette neanche il preposto → La cultura della sicurezza si misura dai comportamenti quotidiani. Se l'esempio non viene dal preposto, figura dominante del sistema sicurezza secondo la legislazione italiana, è difficile applicare e soprattutto mantenere una minima compliance.

Numeri che parlano chiaro :

Infortuni a piedi e caviglie ogni anno

Italia: INAIL non pubblica un dato specifico annuale solo per piedi e caviglie, ma secondo le statistiche internazionali, circa il 10% degli infortuni riguarda queste parti del corpo. Nel 2022, gli infortuni denunciati in Italia sono stati circa 703.000; quindi si stimano oltre 70.000 casi l’anno a piedi e caviglie.

Unione Europea: Anche a livello UE non esiste un dato ufficiale solo per piedi/caviglie, ma la percentuale è simile. Nel 2022, nell’UE si sono verificati 2,97 milioni di infortuni non mortali; quindi si stimano circa 300.000 casi a piedi/caviglie ogni anno.

Assenze dal lavoro per infortuni

Italia: Il dato ufficiale INAIL indica che la maggior parte degli infortuni comporta almeno 4 giorni di assenza. Non esiste un totale nazionale pubblicato di giornate perse, ma considerando la media europea (vedi sotto) e il numero di infortuni, si stimano decine di milioni di giornate lavorative perse ogni anno.

Unione Europea: Secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, ogni anno quasi 5 milioni di persone subiscono infortuni che determinano più di 3 giorni di assenza, per un totale di circa 146 milioni di giornate lavorative perse.

Costo totale degli infortuni sul lavoro ai piedi (2022)

Italia: Il costo totale diretto e indiretto degli infortuni sul lavoro in Italia non è pubblicato ogni anno in modo dettagliato, ma secondo le stime più recenti, si aggira tra i 45 e i 50 miliardi di euro l’anno, considerando spese sanitarie, indennizzi, perdita di produttività e costi sociali.

Unione Europea: Il costo totale degli infortuni sul lavoro in UE è stimato in 460 miliardi di euro l’anno, pari a oltre il 3,3% del PIL europeo.

Vantaggi concreti

  1. Riduzione degli infortuni: protezione da urti, perforazioni, scosse elettriche
  2. Maggiore comfort: meno affaticamento, meno dolori muscolari
  3. Conformità semplificata: audit più rapidi, documentazione pronta
  4. Risparmio di tempo e denaro: gestione digitale, meno errori, meno sprechi
  5. Strumento di manutenzione e monitoraggio : dimostrare attenzione alla sicurezza (anche le scarpe) migliora il clima aziendale

COSA DICE LA LEGGE

In Italia, il D.Lgs. 81/2008 impone al datore di lavoro l’obbligo di fornire i DPI adeguati ai rischi presenti, compresi quelli per i piedi. L’art. 77 stabilisce che i DPI devono essere:

  1. Conformi alle norme tecniche (es. UNI EN ISO 20345 per le calzature)
  2. Adeguati ai rischi specifici
  3. Personalizzati per ogni lavoratore, se necessario
  4. Accompagnati da formazione e informazione

Un programma gestito consente di rispettare questi obblighi in modo sistematico e documentabile, riducendo il rischio di sanzioni e responsabilità civili o penali.

INDICAZIONI OPERATIVE

  1. Valutare i rischi specifici per i piedi in ogni mansione
  2. Coinvolgere i lavoratori nella scelta delle calzature
  3. Collaborare con fornitori specializzati per soluzioni personalizzate
  4. Predisporre un catalogo di calzature pre-approvate
  5. Garantire formazione sull’uso corretto e sulla manutenzione
  6. Monitorare infortuni e near miss correlati alle calzature
  7. Documentare ogni fase del programma per audit e ispezioni
  8. Prevedere revisioni periodiche del programma in base ai cambiamenti operativi