La tutela delle acque è un pilastro fondamentale della normativa europea e italiana.

L’acqua è apparentemente una risorsa illimitata sulla Terra, con il suo miliardo e mezzo di km³ di volume: di questi, solo il 3% è costituito da acqua e già questo rende la misura della fragilità di questo bene. Inoltre, l’acqua copre circa il 71% della superficie terrestre, includendo quindi alcuni dei principali habitat per la vita sul pianeta.

Parliamo di una risorsa indispensabile per la vita, la ricchezza degli ecosistemi, la salute pubblica, ma anche lo sviluppo economico.

La risorsa idrica è da sempre essenziale per l’agricoltura e l’allevamento e utilizzata come fonte di energia cinetica da secoli: oggi l’acqua è indispensabile per tutto il settore industriale, della sanità, il comparto della ristorazione e ricettivo e non solo.

Perciò, deve essere preservata sia evitando sprechi, sia mantenendone la qualità al meglioer questo le acque utilizzate sia per usi civili sia industriali non possono essere reimmesse senza criterio nei corpi idrici, ma devono essere opportunamente controllate e trattate. Da qui la necessità di disciplinare la pratica di immissione delle acque utilizzate nell’ambiente.  

L’art. 74 del D.Lgs. 152/2006 definisce scarico idrico “qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. [...]".

Una gestione corretta delle risorse idriche e degli scarichi è essenziale per:

  • prevenire l’inquinamento dei fiumi, laghi e falde;
  • salvaguardare la biodiversità acquatica;
  • garantire acqua potabile sicura;
  • ridurre i rischi sanitari e ambientali legati a contaminanti emergenti come microplastiche e PFAS.