La manutenzione è prima di tutto prevenzione
A cura della redazione

La manutenzione non è un costo inevitabile, ma un investimento di prevenzione: riduce rischi per i lavoratori, fermi e sprechi, proteggendo la continuità produttiva. La digitalizzazione (CMMS/EAM) abilita piani preventivi e predittivi, tracciabilità legale e decisioni basate sui dati. Tra D.Lgs. 81/2008 (artt. 15 e 71), il nuovo Regolamento (UE) 2023/1230 e gli standard ISO 45001/55001 e ISO 13849‑1:2023, le imprese hanno già oggi una rotta chiara: governare la manutenzione come processo, misurarla con KPI e dimostrarla con evidenze solide.
Cosa tratta :
La sicurezza sul lavoro è un valore etico, prima ancora che un obbligo di legge. Ma è anche una scelta industriale intelligente: una manutenzione pianificata e tracciabile mette in sicurezza persone e impianti, aumenta l’affidabilità produttiva e abbatte i costi occulti dei guasti. Pianificare (e digitalizzare) la manutenzione riduce rischi, fermi e costi — e prepara le aziende al nuovo Regolamento Macchine UE. La manutenzione è una parte importante della sicurezza, ma la manutenzione deve essere fatta in sicurezza, era un gioco di parole, di una serie di depliant distribuiti da EU-OSHA nei primi anni Duemila e dedicarono due anni, per provare a veicolare i messaggi inerenti una manutenzione più consapevole e meno rischiosa per i manutentori. In Italia, il Testo Unico impone la “regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti”, elevandola a misura generale di tutela (art. 15) e obbliga il datore di lavoro a mantenere le attrezzature in efficienza e a registrarne i controlli (art. 71). Sono capisaldi che trasformano la manutenzione in una vera barriera di prevenzione.
Dalla regola alla strategia: quando la manutenzione è prevenzione (e competitività)
Manutenere non è solo “riparare quando si rompe”. Quando si rompe, spesso è tardi. L’evoluzione moderna passa da:
- correttiva (dopo il guasto)
- preventiva (a intervalli/prescrizioni)
- predittiva (su condizione, guidata da dati e sensori).
Le attività di manutenzione, se eseguite e governate in modo sicuro, riducono drasticamente la probabilità di incidenti legati a malfunzionamenti. L’Agenzia europea EU‑OSHA ricorda che la manutenzione ha un duplice impatto sulla sicurezza:
- mantiene sicure le macchine e,
- allo stesso tempo, espone i manutentori a rischi specifici.
In Europa dal 10% al 20% degli infortuni e dal 10% al 15% dei mortali sono collegati ad attività manutentive. Pianificare, coordinare e proteggere chi fa manutenzione è quindi decisivo. Di norma non si hanno notizie di infortuni ai manutentori, non fanno statistica. Spesso se un manutentore si taglia, prosegue il lavoro. Quando invece si ha notizia, quasi sempre è per infortuni mortali, o comunque di grandi dimensioni.
Digitalizzare per decidere: tracciabilità, dati, zero carta
Un sistema digitale di gestione della manutenzione (CMMS/EAM) consente di:
- Centralizzare anagrafiche impianti, piani, libretti e registri;
- Schedulare interventi preventivi, controlli e verifiche normative;
- Rilevare condizioni con IOT e analisi predittiva per programmare i fermi;
- Dimostrare conformità a ispezioni e audit, con registri e evidenze aggiornate;
- Integrare formazione/abilitazioni (chi può fare cosa) e permit to work.
Questo approccio dialoga molto bene con tutti i sistemi di gestione ISO 9001 e ISO 45001 (SSL) in primis, che mettono al centro leadership, partecipazione e controllo operativo — e con ISO 55001 (asset management), che aiuta ad allineare prestazioni, rischi e costi lungo il ciclo di vita degli asset.
Norme e obblighi: cosa cambia con il nuovo Regolamento (UE) 2023/1230 “Macchine”
Il nuovo Regolamento sostituirà la Direttiva 2006/42/CE e sarà applicabile dal 20 gennaio 2027. Introduce, tra le novità, istruzioni digitali, rafforzamento delle responsabilità per fabbricanti/importatori/distributori, attenzione a cybersecurity e modifiche sostanziali (chi modifica una macchina in modo rilevante diventa “nuovo fabbricante”). Per gli utilizzatori finali, una manutenzione tracciata e coerente con le istruzioni del costruttore resta condizione chiave di conformità e sicurezza.
Sicurezza funzionale e manutenzioneerché conta la ISO 13849‑1:2023
La nuova edizione della ISO 13849‑1 (armonizzata alla Direttiva Macchine fino al 15 maggio 2027) guida la progettazione delle funzioni di sicurezza e l’assegnazione del PLr. Per chi gestisce impianti, significa: sapere quali funzioni vanno mantenute, come testarle, con che frequenza e con quali evidenze. È il ponte tra progettazione sicura e manutenzione efficace.
Outsourcing e interferenze: il banco di prova organizzativo
La manutenzione è spesso esternalizzata. C’è una generale sottovalutazione dei rischi della manutenzione. Esternalizzarla significa prima di tutto effettuare una verifica approfondita dell’ idoneità tecnico professionale di cui all’ art. 26, ma soprattutto aumentare i rischi da interferenza e rendere essenziale una organizzazione dedicata fatta di procedure, DUVRI, Permit to work, Lockout/Tagout, ma anche di coordinamento attivo e vigilanza che non tutte le organizzazioni sono in grado di governare correttamente. EU‑OSHA evidenzia che i subappaltatori hanno tassi infortunistici più alti del personale interno. La prima causa dell’aumento degli infortuni è dovuta al fatto (palese) che non sono correttamente gestiti: serve una catena di responsabilità chiara, adeguatamente formata allo scopo, con ruoli definiti e procedurizzati, autorizzazioni scritte e comunicazioni strutturate.
KPI che contano (e che parlano a fabbrica e finanza)
Una delle criticità principali della manutenzione è che non abbiamo contezza, né del lavoro svolto, né tanto meno di quello che manca, in ottica previsionale.Esistono in letteratura, tutta una serie di indicatori, facilmente applicabili che possono dare la rotta a manager e datori di lavoro :
- MTBF/MTTF, MTTR: misurano affidabilità e capacità di ripristino.
- Backlog e compliance al pianoercentuale lavori eseguiti vs. schedulati.
- Tasso guasti critici: eventi che impattano sicurezza/qualità/servizio.
- Costo totale di manutenzione per fatturato/asset valuerospettiva ISO 55001.
Una roadmap per partire (o riallineare)
Fase 1 – Assessment e basi
1. Mappa degli asset critici (A, B, C) e requisiti legali applicabili (art. 15/71, verifiche obbligatorie).
2. Raccolta libretti, istruzioni e registri esistenti; gap di tracciabilità e competenze.
3. Definizione ruoli (interni/fornitori), autorizzazioni, permessi LOTO e procedure di emergenza.
Fase 2 – Piani e standard
1.Piani preventivi su base manuale costruttore e rischio; prime condizioni da monitorare (vibrazioni, temperature, ore lavoro).
2. Moduli digitali per richieste, ordini di lavoro, consuntivi, check di sicurezza.
3. Allineamento con ISO 45001 (controllo operativo, competenze) e ISO 13849‑1 per test periodici delle funzioni di sicurezza.
Fase 3 – Esecuzione e miglioramento
- Avvio CMMS/EAM, dashboard KPI, registro controlli automatizzato.
- Piano audit interno trimestrale e riesame con direzione (PDCA), anche in vista del 2027 (Reg. Macchine).
Vigilanza preposti, RSPP, ODV 231, ISO 45001, osservatori BBS ecc. ecc.
COSA DICE LA LEGGE
- D.Lgs. 81/2008, art. 15 – La regolare manutenzione di ambienti, attrezzature e impianti è misura generale di tutela.
- D.Lgs. 81/2008, art. 71 – Il datore di lavoro deve garantire idonea manutenzione, istruzioni/libretti, e la tenuta del registro di controllo ove previsto.
- EU‑OSHA – La manutenzione, se non gestita, pesa significativamente sugli infortuni (10–20% degli incidenti totali; 10–15% dei mortali): serve pianificazione e protezione dei manutentori.
- Regolamento (UE) 2023/1230 “Macchine” – Applicabile dal 20 gennaio 2027: responsabilità estese lungo la filiera, istruzioni digitali, requisiti su cybersecurity e modifiche sostanziali. Prepararsi ora conviene.
- ISO 13849‑1:2023 – Norma armonizzata che guida la definizione, prova e manutenzione delle funzioni di sicurezza (PL/PLr) delle macchine.
ISO 45001 e ISO 55001 – Sistemi di gestione per integrare salute/sicurezza e asset management: governance, competenze, ciclo di vita, KPI e miglioramento continuo.
INDICAZIONI OPERATIVE (per RSPP/HSE Manager)
- Matrice criticità asset (A/B/C) con criteri safety–quality–business continuity e requisiti legali associati; collegare ogni asset a piani e registri.
- Il Registro controlli diventa digitale e unico (manutenzioni, verifiche periodiche, test funzioni di sicurezza): evidenze firmate, timestamp, allegati.
- Le attività rischiose sono vietate : si autorizzano sono con Permit to work & LOTO standard per tutte le attività manutentive; briefing quotidiano con imprese esterne e gestione interferenze (DUVRI).
- Competenze e abilitazioni: matrice skill/abilitazioni collegata agli ordini di lavoro (nessun intervento senza idoneità e addestramento).
- Predittiva pragmatica: partire da 3 condizioni “ad alto valore” (es. vibrazioni cuscinetti, temperatura quadri, ore/avvii pompe) e da allarmi semplici.
- KPI trimestrali: compliance al piano (%), ma poi si può guarda ad una serie infinita di parametri : guasti critici, MTTR, backlog, incidenti correlati manutenzione
- Riesame direzionale PDCA. Tutte le attività rientrano nel processo decisionale ed organizzativo.
- Road to 2027: mappare attrezzature/macchine impattate dal Reg. 2023/1230; verificare disponibilità di istruzioni digitali e workflow per “modifiche sostanziali”.
- Integrazione SGSL/Asset: allineare procedure operative con ISO 45001 (controllo operativo, cambiamenti) e ISO 55001 (piani asset, rischio, costo ciclo vita).
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