La pubblicazione INAIL 2025 “Diffusione e utilizzo dei defibrillatori nei luoghi di lavoro” analizza il ruolo centrale del DAE (defibrillatore semiautomatico esterno) nella gestione delle emergenze di primo soccorso. Il documento, aggiornato alle normative più recenti, evidenzia l’efficacia dell’intervento tempestivo in caso di arresto cardiaco e incoraggia le aziende a dotarsi di questo dispositivo salvavita, anche grazie agli incentivi previsti dal modello OT23.

Di cosa tratta:

Negli ultimi anni la gestione dei soccorsi per arresto cardiaco improvviso è diventata una priorità di salute pubblica, anche sul posto di lavoro. La normativa italiana, in particolare il D.lgs. 81/2008, il D.M. 388/2003 e la Legge 116/2021, ha rafforzato l’attenzione sul tema del primo soccorso, indicando il DAE come strumento fortemente raccomandato, soprattutto in ambienti ad alto rischio o affollati.

Il documento INAIL sottolinea alcuni dati allarmanti: ogni anno in Europa si verificano oltre 700.000 arresti cardiaci, con circa 60.000 decessi annui solo in Italia. L’arresto può colpire anche persone apparentemente sane, a riposo o sotto sforzo, ed è spesso fatale se non trattato entro pochi minuti.

La maggior sensibilità degli ultimi verso l’utilizzo del Dae è osservabile anche e soprattutto in ambito sportivo. Fino ad una decina di anni fa, non era ancora diffusa la cultura dell’utilizzo del defibrillatore: il pallavolista Igor Bovolenta morì per un malore nel 2012 durante una partita dove il DAE non era presente, mentre il calciatore Morosini ebbe la stessa sorte sempre nel 2012, in questo caso per il mancato utilizzo del DAE disponibile. Eventi recenti del come l’arresto cardiaco che ha colpito i calciatori Eriksen e Bove nel 2021 e 2024 sono stati, invece, risolti positivamente grazie all’utilizzo corretto e tempestivo del prezioso strumento.

La sopravvivenza migliora drasticamente, infatti, se si interviene con la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l’uso tempestivo del defibrillatore semiautomatico (DAE). L’efficacia dell’intervento è confermata da studi che mostrano una sopravvivenza fino al 60% se si utilizza il DAE entro i primi minuti, del 30 % con la sola RCP.

L’INAIL promuove l’adozione del DAE anche attraverso meccanismi di premialità economica: le aziende che si dotano del dispositivo e formano il personale con corsi BLS-D possono ottenere sgravi contributivi tramite il modello OT23.

Indicazioni operative:

Anche se non obbligatorio per legge, il DAE è fortemente raccomandato attraverso la Legge 116/2021, nei seguenti contesti:

  • Aziende di grandi dimensioni o con elevato afflusso di personale o utenti (es. sedi pubbliche con più di 15 dipendenti);
  • Luoghi isolati o difficilmente raggiungibili dai soccorsi in tempi rapidi (es. stabilimenti in zone industriali remote);
  • Ambienti a rischio specifico, dove possono verificarsi eventi cardiaci improvvisi;
  • Mezzi di trasporto a lunga percorrenza (oltre 2 ore) come treni, traghetti e aerei.

La catena della sopravvivenza, come illustrato nel documento, si basa su quattro azioni essenziali:

  1. Riconoscere i segnali dell’arresto cardiaco (perdita di coscienza, assenza di respiro) e chiamare immediatamente il 112/118, indicando luogo, condizioni e recapito;
  2. Iniziare subito la RCP: 30 compressioni toraciche e 2 ventilazioni;
  3. Utilizzare il DAE, seguendo le istruzioni vocali;
  4. Continuare la RCP per almeno due minuti, poi ripetere la sequenza fino all’arrivo dei soccorsi o a segni di ripresa.

Per un uso corretto ed efficace del DAE, è fortemente consigliato integrare la formazione per addetti al primo soccorso con un modulo specifico sul BLS-D.
I corsi dovrebbero rispettare determinati standard:

  • contenuti teorici chiari e aggiornati;
  • rapporto istruttore/discenti 1:6;
  • esercitazioni pratiche su manichino;
  • valutazione finale tramite skill test.

Per maggiori approfondimenti si allega sotto il documento pubblicato da INAIL.