La sicurezza dei lavoratori interinali è una responsabilità condivisa
A cura della redazione

La sicurezza dei lavoratori temporanei è una sfida crescente e condivisa tra agenzie e aziende ospitanti. Solo attraverso collaborazione, formazione mirata e comunicazione trasparente si possono prevenire infortuni e garantire pari tutela a tutti i lavoratori, trasformando la sicurezza in un vero vantaggio competitivo.
Cosa tratta :
Nel mondo del lavoro moderno, la presenza di lavoratori temporanei e interinali è in costante crescita. Ma chi garantisce davvero la loro sicurezza? E perché è fondamentale non abbassare mai la guardia, anche quando il contratto dura solo poche settimane?
Lavoro temporaneo: una realtà in espansione, ma anche più rischiosa
In Italia, i lavoratori in somministrazione (cioè assunti tramite agenzia interinale) nel 2023, con almeno una giornata retribuita sono stati 938.397, che rappresentano circa l’1,5% del totale degli occupati. Secondo Eurostat, nel 2023 il 13% dei lavoratori italiani aveva un contratto a tempo determinato, in linea con la media dell’Eurozona.
Ogni anno in UE, circa 6 milioni di persone lavorano tramite agenzie interinali. La quota di lavoratori interinali varia molto tra i Paesi: Paesi Bassi, Francia e Regno Unito rappresentano circa il 70% del mercato somministrati totale UE e rappresentano tra l’1,2% e l’1,4% degli occupati nell’UE. La media UE di lavoratori con contratto a tempo determinato è circa il 13% (dato 2023), con punte più alte nei Paesi Bassi (23%), Spagna (15%) e Francia (14%). Nell’Unione Europea, la media è di circa l’1,9% degli occupati. Il dato varia molto tra Paesi: ad esempio, in Germania la quota è del 2,4%, mentre nei Paesi Bassi supera il 4%
Ma dietro questi numeri si nasconde una realtà fatta di rischi spesso sottovalutati: i lavoratori interinali sono più esposti a infortuni gravi rispetto ai colleghi assunti a tempo indeterminato, con assenze dal lavoro che possono arrivare fino a 40 giorni contro i 27 dei lavoratori con contratti stabili. Nel 2023, i lavoratori somministrati hanno denunciato circa 23.000 infortuni sul lavoro. Questo dato rappresenta circa il 4,5% di tutti gli infortuni denunciati dai lavoratori dipendenti in Italia, a fronte di una quota di occupazione dell’1,5% circa. Nel 2023, i casi mortali tra i lavoratori somministrati sono stati circa 20 (dato stabile negli ultimi anni). Sempre nel 2023, le denunce di malattie professionali tra i lavoratori somministrati sono state circa 1.200. Anche in questo caso, la quota è superiore rispetto al peso degli occupati somministrati sul totale. Per UE, non esistono dati Eurostat specifici solo per i lavoratori interinali, ma secondo le principali associazioni UE di categoria, il tasso di infortuni tra i lavoratori somministrati è fino a 2 volte superiore rispetto ai lavoratori stabili, soprattutto nei settori logistica, costruzioni e industria.
Le cause?
Ambienti sconosciuti, mansioni nuove, formazione carente, barriere linguistiche e la pressione a “fare bella figura” nella speranza mai celata di ottenere un posto fisso. Spesso questi lavoratori non segnalano i problemi per paura di essere classificati come problematici, critici ed essere di conseguenza subito esclusi da future chiamate (o di ricevere il temutissimo “Do Not Return”).
La domanda cruciale è sempre la stessa : chi deve occuparsi della sicurezza dei lavoratori temporanei? La risposta è chiara: sia l’agenzia interinale sia l’azienda ospitante sono corresponsabili. La collaborazione non è un’opzione, ma una necessità. Secondo EU-OSHA (l’ente europeo per la sicurezza sul lavoro), la principale minaccia per la sicurezza degli interinali è la mancanza di comunicazione tra le parti. Solo attraverso accordi scritti, formazione congiunta e canali di segnalazione chiari si può garantire un ambiente sicuro.La sicurezza non è mai temporanea: responsabilità e collaborazioneLe buone pratiche raccomandate dagli enti internazionali sono semplici ma spesso trascurate:
1.Valutazione preventiva: prima di firmare un contratto, azienda e agenzia dovrebbero ispezionare insieme i luoghi di lavoro e analizzare i rischi specifici (e verbalizzare il tutto).
2. Formazione a doppio livello: l’agenzia fornisce le basi della sicurezza (formazione generale), l’azienda ospitante integra con formazione specifica sulle mansioni specifiche, sul DVR e i rischi reali.
3. Addestramento sempre : L’affiancamento tecnico- pratico da parte di persona esperta e sul luogo di lavoro, deve diventare (in azienda) obbligatoria e e perentoria. N.b. Per legge è già obbligo.
4. Materiali e formazione multilingue: la formazione deve essere accessibile a tutti, superando le barriere linguistiche.
5. Ruoli chiari e scritti: ogni incarico deve essere definito per iscritto, senza sorprese all’arrivo in azienda e soprattutto senza sorprese per il lavoratore (che sicuramente non dirà mai di no).
6. Tracciamento e segnalazione: ogni infortunio o quasi-infortunio va registrato e analizzato congiuntamente, senza caccia alle responsabilità ma con l’obiettivo di prevenire nuovi incidenti.
7. Protezione da ritorsioni: i lavoratori devono poter segnalare problemi senza timore di essere penalizzati. In questo caso il ruolo del RLS è fondamentale ed è stato pensato in questo senso dal legislatore UE, negli anni Ottanta del vecchio secolo.
La sicurezza come vantaggio competitivo
Investire nella sicurezza dei lavoratori temporanei non è solo un dovere etico, ma anche una scelta strategica. Le aziende che dimostrano attenzione verso tutti i lavoratori, inclusi gli interinali, riducono gli infortuni, abbassano i costi assicurativi e attraggono i migliori talenti. Anche per le agenzie, un buon record di sicurezza è un biglietto da visita fondamentale per ottenere nuovi contratti. La sicurezza dei lavoratori temporanei non può essere lasciata al caso o affidata solo alla buona volontà. Serve una vera partnership tra agenzie e aziende, fatta di accordi chiari, formazione continua e comunicazione trasparente. Perché la sicurezza, davvero, non è mai temporanea.
COSA DICE LA LEGGE
Secondo la normativa vigente (in Italia il D.Lgs. 81/08), la responsabilità della sicurezza dei lavoratori temporanei è condivisa tra agenzia e azienda utilizzatrice. Entrambe devono:
- Garantire ambienti di lavoro sicuri e conformi.
- Fornire formazione adeguata e specifica.
- Definire per iscritto le rispettive responsabilità in materia di salute e sicurezza.
- Collaborare nella gestione degli infortuni e nella prevenzione dei rischi.
Assicurare che i lavoratori temporanei godano degli stessi diritti e tutele dei lavoratori diretti, inclusa la protezione da ritorsioni in caso di segnalazione di problemi di sicurezza.
INDICAZIONI OPERATIVE
- Valutare congiuntamente i rischi prima dell’inizio di ogni incarico temporaneo.
- Definire per iscritto ruoli, mansioni e responsabilità in materia di sicurezza.
- Garantire formazione generale (a cura dell’agenzia) e specifica (a cura dell’azienda) per ogni lavoratore temporaneo.
- Formazione multilingua
- Addestrare sempre i nuovi arrivati.
- Fornire materiali e istruzioni nella lingua compresa dal lavoratore.
- Stabilire canali chiari per la segnalazione di incidenti, quasi-incidenti e condizioni pericolose.
- Registrare e analizzare congiuntamente ogni evento, puntando alla prevenzione e non alla colpevolizzazione.
- Proteggere i lavoratori da ritorsioni in caso di segnalazioni.
- Monitorare costantemente indicatori di sicurezza (formazione, incidenti, segnalazioni, audit).
- Ricorrere a consulenti esterni o ai servizi gratuiti degli enti di vigilanza in assenza di personale interno qualificato.
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