Le nuove ISO 9001 e ISO 14001 –Cosa cambia davvero per le aziende
A cura della redazione
Le nuove ISO/DIS 9001:2025 e ISO/DIS 14001:2026 segnano un passaggio cruciale per i sistemi di gestione della qualità e dell’ambiente. I comitati ISO hanno avviato la revisione nel 2023, con pubblicazione definitiva prevista nel 2026 e un periodo di transizione di tre anni. Le aziende dovranno affrontare temi come sostenibilità, resilienza climatica, etica e digitalizzazione, trasformando l’adeguamento normativo in un’opportunità strategica.
Cosa tratta :
Le norme ISO 9001 e ISO 14001 rappresentano i pilastri della gestione aziendale rispettivamente per la qualità e per l’ambiente. Le nuove bozze pubblicate nel 2025 anticipano un aggiornamento epocale, con l’obiettivo di mantenere gli standard rilevanti di fronte alle sfide globali. La revisione nasce dall’esigenza di mantenere gli standard attuali e rilevanti di fronte alle sfide globali:
- Cambiamento climatico e resilienza ambientale,
- Digitalizzazione e tecnologie emergenti,
- Etica e responsabilità sociale,
- Integrazione dei sistemi di gestione.
Il percorso di revisione delle norme ISO 9001 e ISO 14001 è iniziato nel 2023, sotto la guida dei comitati tecnici ISO/TC 176 (qualità) e ISO/TC 207 (ambiente). Dopo un intenso lavoro di consultazione internazionale, le bozze (DIS – Draft International Standard) sono state pubblicate nel 2025. La versione definitiva della ISO 9001 è attesa entro settembre 2026, mentre quella della ISO 14001 entro marzo 2026. Come da prassi ISO, le aziende avranno un periodo di transizione di circa tre anni per adeguare i propri sistemi di gestione. Le certificazioni basate sulle versioni attuali (ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015) resteranno valide fino al 2029, ma sarà necessario pianificare per tempo l’aggiornamento. Questa revisione nasce dall’esigenza di mantenere gli standard attuali e rilevanti di fronte alle sfide globali: cambiamento climatico, digitalizzazione, etica aziendale e resilienza operativa.
Novità ISO/DIS 9001:2025
La revisione della ISO 9001 non stravolge l’impianto del 2015, ma introduce integrazioni mirate:
- Clima e sostenibilità: maggiore attenzione agli impatti ambientali e alla resilienza climatica nei processi di qualità.
- Cultura etica e integrità: inserimento di requisiti legati alla responsabilità sociale e alla trasparenza.
- Business continuity: gestione delle discontinuità operative e dei rischi sistemici.
- Tecnologie emergenti: appendice informativa su AI, blockchain e sistemi digitali integrati.
- Integrazione dei sistemi di gestione: spinta verso un approccio olistico che unisca qualità, ambiente e sicurezza.
- Valutazione delle prestazioni: nuovi criteri per misurare l’efficacia dei processi e la soddisfazione delle parti interessate.
- Implicazioni per le aziende: non si tratta solo di conformità, ma di un’opportunità per rafforzare la competitività, migliorare la fiducia dei clienti e anticipare i rischi futuri.
Novità ISO/DIS 14001:2026
La revisione della ISO 14001 aggiorna lo standard ambientale del 2015, con pubblicazione definitiva prevista nel 2026:
- Resilienza climatica: obbligo di considerare gli effetti del cambiamento climatico nei sistemi di gestione ambientale.
- Biodiversità e risorse naturali: maggiore enfasi sulla protezione degli ecosistemi e sulla scarsità di risorse.
- Economia circolare: integrazione di pratiche di riuso, riciclo e riduzione degli sprechi.
- Leadership rafforzata: ruolo centrale del top management nel guidare la strategia ambientale.
- Allineamento con la strategia aziendale: collegamento diretto tra obiettivi ambientali e obiettivi di business.
- Catena del valore: valutazione del rischio ambientale lungo tutta la supply chain.
- Implicazioni per le aziende: la norma diventa uno strumento strategico per dimostrare impegno verso la sostenibilità, rispondere alle pressioni normative e soddisfare le aspettative degli stakeholder.
Convergenza tra ISO 9001 e ISO 14001
Le due norme mostrano una forte convergenza: leadership rafforzata, temi globali integrati e spinta verso sistemi di gestione integrati, riducendo duplicazioni e aumentando l’efficienza.
Guida pratica per le aziende: come affrontare la transizione (Cosa cambia davvero)
- Maggiore attenzione a sostenibilità e resilienza climatica
- Ruolo rafforzato della leadership
- Integrazione dei sistemi di gestione
- Catena del valore estesa ai fornitori
Dove saranno concentrati i maggiori sforzi
- Analisi del contesto e dei rischi
- Aggiornamento della documentazione
- Formazione interna
- Coinvolgimento della supply chain
- Monitoraggio delle performance
In pratica :
|
Azioni immediate |
Medio termine (entro 12 mesi) |
Lungo termine (entro 24 mesi) |
| Mappare i processi esistenti | Aggiornare la documentazione | Integrare pienamente qualità e ambiente |
| Valutare rischi climatici e ambientali | Definire nuovi KPI | Comunicare i risultati agli stakeholder |
| Coinvolgere la leadership | Coinvolgere fornitori e partner | Prepararsi a ulteriori evoluzioni normative |
| Formare il personale chiave | Integrare tecnologie digitali | Valutare la maturità del sistema |
Dove iniziare fin da ora
Il punto di partenza è una gap analysis: confrontare il sistema attuale con i requisiti delle nuove bozze ISO/DIS per identificare aree critiche e pianificare risorse in modo da ridurre l’impatto del cambiamento quando le norme entreranno in vigore. La transizione alle nuove ISO/DIS 9001 e 14001 sarà impegnativa, ma gestibile se affrontata con metodo. Le aziende che iniziano subito a muoversi potranno trasformare l’adeguamento normativo in un vantaggio competitivo, rafforzando resilienza, sostenibilità e fiducia degli stakeholder. Le aziende hanno quindi tre anni di tempo per rivedere i propri sistemi, aggiornare la documentazione e formare il personale. Muoversi subito significa ridurre l’impatto del cambiamento e trasformare l’adeguamento normativo in un’opportunità strategica.
COSA DICE LA LEGGE
La pubblicazione delle nuove norme ISO segue un iter regolamentato:
- Una volta pubblicata la versione definitiva, le aziende certificate avranno tre anni di tempo per adeguarsi.
- Durante il periodo di transizione, le certificazioni basate sulle versioni precedenti (ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015) resteranno valide.
- Al termine del periodo di transizione, le certificazioni non aggiornate perderanno validità.
- Gli organismi di certificazione saranno tenuti a verificare la conformità ai nuovi requisiti e a pianificare audit di transizione.
- Le aziende dovranno dimostrare non solo l’adeguamento documentale, ma anche l’effettiva integrazione dei nuovi requisiti nei processi operativi.
INDICAZIONI OPERATIVE
- Effettuare una gap analysis tra i requisiti attuali e quelli delle nuove norme.
- Aggiornare la valutazione dei rischi includendo fattori climatici, etici e tecnologici.
- Coinvolgere la leadership aziendale nella definizione di obiettivi e strategie.
- Integrare la supply chain nei processi di monitoraggio e controllo.
- Definire nuovi KPI per misurare resilienza, sostenibilità e soddisfazione degli stakeholder.
- Pianificare un programma di formazione interna mirato ai nuovi requisiti.
- Aggiornare la documentazione del sistema di gestione (manuali, procedure, registrazioni).
- Prevedere audit interni di simulazione per testare la conformità prima della certificazione ufficiale.
- Stabilire un cronoprogramma di transizione con scadenze chiare e responsabilità definite.
- Monitorare costantemente l’evoluzione normativa per anticipare ulteriori aggiornamenti.
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