Da un controllo effettuato sulla contribuzione pervenuta al Previndai per l'anno 2001, è risultato che alcune imprese hanno versato per i vecchi iscritti un contributo superiore a quello che, in base agli elementi di cui il Fondo dispone, risulta essere il limite di deducibilità fiscale (profondamente rinnovato a seguito dell'emanazione del DLgs 47/2000). In questi casi, il Previndai non può che rimettersi a quanto elaborato dalle imprese, poiché, nella determinazione del valore assoluto di deducibilità, potrebbero aver concorso anche certificazioni rilasciate da altri fondi delle quali il Previndai non può normalmente tenere conto. Nel caso invece in cui sia stata effettivamente versata una contribuzione oltre il limite di deducibilità, la quota eccedente tale limite risulterebbe indebita e, quindi, le imprese possono richiederne il rimborso al Fondo. Il Previndai, nella circolare giugno 2002 n.22/Imprese, precisa inoltre che alcune imprese hanno versato, sempre per l'anno 2001 e sempre con riferimento ai "vecchi iscritti", una contribuzione coincidente con il limite di Euro 5.164,57 (L. 10.000.000), pur avendo il Previndai certificato, al dirigente interessato, un importo contributivo del 1999 superiore a tale limite. Pur non potendosi a priori escludere che dalla retribuzione imponibile del 2001 derivi un contributo esattamente pari al limite stabilito in via generale (e cioè ? 5.164,57), è tuttavia molto probabile che, in tali fattispecie, il datore di lavoro non abbia chiesto, o il dirigente non abbia fornito, copia della certificazione rilasciata dal Fondo e che, di conseguenza, sia stato effettuato un versamento contributivo inferiore al dovuto. Il Previndai pertanto invita le imprese a porre la massima attenzione nell'individuare, al fine di determinare l'esatta contribuzione dovuta al Previndai, il limite di deducibilità fiscale di ciascun "vecchio iscritto", con riferimento, in particolare, alla certificazione rilasciata agli interessati dallo stesso Fondo Previndai e/o da altri fondi pensione.