Il lavoratore che per la dedizione patologica al videopoker si appropria indebitamente di denaro dell'azienda può essere licenziato per giusta causa (Cass. 21/03/2008 n.7650).
La Suprema Corte ha infatti deciso che la forte spinta al gioco d'azzardo, anche se ha assunto le dimensioni tali da divenire una patologia, non può giustificare l'appropriazione di denaro aziendale.
Infatti questo è un comportamento autonomo rispetto all'impulso irrefrenabile di giocare ai videopoker, pur se finalizzato a soddisfare questa esigenza.
A maggior ragione il licenziamento deve ritenersi legittimo nel caso in cui il lavoratore non dimostri alcuna disponibilità al superamento del suo stato patologico, rivelando in questo modo un'assoluta inidoneità a svolgere le funzioni assegnate.