Licenziamenti collettivi: i criteri di scelta devono essere comunicati
A cura della redazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16215 del 10 luglio 2009, ha stabilito che, nei licenziamenti collettivi, il lavoratore ha diritto a conoscere i criteri di scelta utilizzati dal datore di lavoro.
La norma di cui all'art. 4, comma 9 della L. n. 223/1991 prevede l'obbligo di indicare puntualmente le modalità con le quali sono stati applicati i criteri di scelta dei lavoratori da licenziare, al fine di consentire agli stessi, alle organizzazioni sindacali e agli organi di controllare la correttezza dell'operazione e la rispondenza degli accordi raggiunti.
Il lavoratore non può ritenersi soddisfatto dalla mera conoscenza dell'elenco dei lavoratori licenziati e dalla comunicazione dei criteri di scelta concordati con le organizzazioni sindacali. Ciò non consentirebbe di verificare se tutti i dipendenti in possesso dei requisiti previsti siano stati inseriti nella categoria da scrutinare e, quindi, nel caso in cui il numero dei dipendenti sia superiore ai previsti licenziamenti, se siano stati correttamente applicati i criteri di valutazione comparativa dell'individuazione dei dipendenti da licenziare, in modo da consentire al singolo dipendente, anche quando il criterio prescelto sia unico, di percepire con chiarezza perché lui, e non altri, sia stato destinatario del collocamento in mobilità o del licenziamento collettivo.
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