Licenziamento illegittimo del lavoratore indagato per fatti gravi
A cura della redazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza 2/10/2008 n.24407, ha deciso che il lavoratore non può essere licenziato per giusta causa per il solo fatto di essere stato sottoposto agli arresti domiciliari nell'ambito dell'indagine per corruzione riferita all'ipotesi di percezione illecita di denaro.
Secondo i giudici di legittimità il lavoratore in via generale può essere licenziato per fatti che costituiscono reato anche prima che la sua colpevolezza sia accertata in sede penale. Tuttavia la sola circostanza che il dipendente sia indagato per un grave reato e l'indagine abbia suscitato clamore non può integrare la giusta causa di licenziamento. Ciò trova conforto nell'applicazione dei principi di garanzia derivanti dagli art. 24 e 27 della Costituzione. Questi principi assumono ancora maggiore rilievo quando si tratti di reati commessi al di fuori del rapporto di lavoro e addirittura prima della sua costituzione, essendo molto difficile che, in questi casi, il datore di lavoro abbia elementi per valutare la fondatezza delle accuse.
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