INAIL ha pubblicato una monografia in cui descrive la metodologia BIO-RITMO nella sua versione validata per la valutazione del rischio biologico in ambito ospedaliero

 

Cosa tratta?

“BIO-RITMO” è un metodo di valutazione del rischio biologico elaborato dall’Inail e dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente Ligure (Arpa), ormai più di dieci anni fa.

Nel frattempo, negli anni è già stata validata e utilizzata per le attività svolte dal personale sanitario Inail che opera negli Ambulatori “Prime cure” (medici, infermieri, tecnici-radiologi, ecc.), presenti in diverse Sedi dislocate sul territorio nazionale.

Obiettivo del metodo è fornire ai datori di lavoro e a quanti sono coinvolti nelle attività di valutazione dei rischi professionali uno strumento omogeneo, agevole e oggettivo, che consenta la comparabilità dei risultati della valutazione in ottica di miglioramento continuo delle condizioni di salute e sicurezza e favorisca l’individuazione e la pianificazione temporale degli interventi migliorativi da attuare secondo una scala di priorità, a tutela dei lavoratori esposti al rischio biologico.

“BIO-RITMO” è un metodo di valutazione del rischio biologico basato sulla matrice dei rischi R=PxD, in cui P è la probabilità che si verifichi un evento dannoso e D è il danno che consegue all’evento qualora si verifichi.

Danno

Il dato relativo al danno è desumibile direttamente dal gruppo di appartenenza nella classificazione di pericolosità degli agenti biologici utilizzati o potenzialmente presenti (Allegato XLVI d. lgs. 81/2008). Pertanto, D è pari a 2 se l’agente biologico è classificato nel gruppo di pericolosità 2.

Probabilità

Numerosi fattori concorrono a determinare la probabilità di infezione, legati in parte alle fonti di pericolo con cui gli operatori si trovano a contatto, ma in parte anche all’organizzazione del lavoro, di seguito l’elenco:

  • contaminazione presunta;
  • quantità della fonte di rischio (intesa come paziente ospedalizzato o in visita, sostanza o materiale potenzialmente contaminato manipolata o analizzata, ecc.) con cui la mansione in esame può venire a contatto;
  • frequenza di contatto con la fonte di rischio;
  • caratteristiche strutturali dell’ambiente di lavoro in cui opera la mansione;
  • procedure di lavoro adottate (istruzioni o procedure di sicurezza, ecc.);
  • utilizzo di DPI;
  • formazione e informazione specifica ricevuta sul rischio biologico.

Rischio

In base al valore di R ottenuto dalla formula algoritmica si può esprimere un giudizio sul livello di rischio biologico, inteso come:

  • accettabile: norme igieniche generali;
  • basso: norme igieniche generali;
  • medio: norme igieniche generali + misure specifiche di prevenzione e protezione;
  • alto: misure specifiche di prevenzione e protezione urgenti;
  • inaccettabile: sospensione temporanea dell’attività a rischio e realizzazione immediata degli interventi.

 

Cosa dice la legge?

  • Art. 271 e 272 del D.lgs 81/08revede per il datore di lavoro l’obbligo di considerare, nella fase di valutazione del rischio, tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche degli agenti biologici e alle modalità di lavoro, per procedere all’identificazione e all’attuazione delle misure più idonee di prevenzione e protezione.
  • All. XLIV del D.lgs. 81/08: elencate le attività lavorative che possono comportare la presenza di agenti biologici.

 

Indicazioni operative

  • Valutazione del rischio biologico: deve tener conto di diversi fattori: virulenza dell’agente patogeno, capacità del patogeno di sopravvivere nell’ambiente, gravità del danno conseguente all’esposizione, modalità di trasmissione dell’agente patogeno all’ospite e situazione epidemiologica.
  • Sorveglianza sanitaria e vaccinazioni: deve tenere conto sia degli agenti biologici potenzialmente presenti e delle loro caratteristiche di pericolosità, che delle condizioni di esposizione e, infine, dello stato immunitario dei lavoratori. Quando disponibile, la vaccinazione è un mezzo molto efficace nella prevenzione e protezione dalle infezioni lavorative.
  • Norme di comportamento per la prevenzione del rischio biologico: nelle operazioni che comportano contatti stretti con i pazienti è necessario indossare adeguati DPI che difendano l’operatore da potenziali trasmissioni, lavaggio delle mani, disinfezione, isolamento del paziente, ecc..
  • Gestione dei rifiuti sanitari: smaltimento corretto di strumenti taglienti/pungenti.