La Corte di Giustizia UE, con la sentenza C-55/07 del 24/04/2008, ha deciso che sono illegittime le sanzioni imposte dal DLgs 61/2000 alle aziende italiane che non hanno rispettato l'obbligo di comunicare all'Ispettorato del lavoro le assunzioni a tempo parziale.
Più precisamente i giudici europei hanno contestato l'art.2 del DLgs 61/2000, riformato dal DLgs 276/2003, che prevede il dovere in capo all'azienda di notificare all'ispettorato i contratti part time.
La Corte di giustizia UE ha deciso che il DLgs 61/2000 anziché contrastare il lavoro nero (come invece ritenuto dal Governo italiano) ha raggiunto il solo scopo di costituire un deterrente per le aziende dal stipulare contratti part time, entrando così in contrasto con la direttiva 97/81/CE che impone di agevolarne lo sviluppo attraverso l'eliminazione di tutti gli ostacoli che possono dissuadere i datori di lavoro dal ricorrere a questa tipologia contrattuale.
Infine, conclude il Collegio europeo, il DLgs 61/2000 ha pregiudicato soprattutto le PMI che, non disponendo delle stesse risorse delle aziende di maggiori dimensioni, sono state indotte ad abbandonare il modo di organizzazione del lavoro a tempo parziale.